Coronavirus, la fase 2 in Italia: le regole e gli indicatori chiave per il monitoraggio

Coronavirus, la fase 2 in Italia: le regole e gli indicatori chiave per il monitoraggio

La bozza della circolare del Ministero della Salute presentata alle Regioni.

ROMA – La ‘fase 2’ dell’Italia è contenuta nella circolare che il Ministero della Salute ha presentato alle Regioni.

Uno schema in diversi punti all’interno del quale sono presenti 20 indicatori. Il confronto sarà quotidiano con il Governo che si è riservato di instaurare la zona rossa in caso di aumento di contagi. Si cercherà di rintracciare subito i positivi per evitare un nuovo lockdown in tutto il Paese.

L’attività di monitoraggio

Dal 4 maggio inizierà l’attività di monitoraggio da parte del Ministro della Salute che comprenderà tre indicatori molto importanti. Si inizia con la capacità di monitoraggio, si continua con quella di accertamento diagnostico, indagine e gestione dei contagi e si conclude con i risultati relativi a stabilità di trasmissione e alla tenuta dei servizi sanitari.

In caso di un peggioramento di uno di questi dati il Governo potrebbe optare per la chiusura di quella zona per evitare una diffusione del virus in tutto il Paese. E per farlo sarà fondamentale il contact-tracing che dovrebbe entrare in vigore il prossimo 18 maggio.

Coronavirus

Tamponi, quarantene e pressione inferiore sulle strutture sanitarie

Per cercare di tenere sotto controllo il coronavirus il Governo raccomanda alle Regioni di effettuare un consistente numero di tamponi e soprattutto di mettere subito in quarantena tutte le persone che hanno avuto un contatto con un eventuale caso positivo. Tra i sintomi e il test non devono superare i tre giorni altrimenti si rischia una diffusione elevata del Covid-19.

Molto dipenderà anche dalla pressione sulle strutture sanitarie con gli ospedali che dovranno essere in grado non solo di curare casi di coronavirus, ma anche di garantire una assistenza ordinaria ai pazienti alle prese con altre patologie.

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