Bper si muove per Banca Carige con un’offerta non vincolante. I dettagli della trattiva e le reazioni dei mercati.
Bper ha presentato un’offerta per rilevare banca Carige, una mossa che rientra in una manovra decisamente complessa. Se l’operazione dovesse andare in porto, Carige sarebbe definitivamente rilanciata a due anni dal salvataggio e Bper si ritroverebbe con più di duemila filiali sul territorio e cinque milioni di clienti.
Si muove il ‘mercato’ delle banche, Bper presenta un’offerta per Carige
Dopo le indiscrezioni del 14 dicembre, i mercati hanno premiato la possibile operazione Bper-Carige. E nel corso delle ore la trattativa ha assunto contorni decisamente concreti.
Parlando di cifre, Bper attende che il Fidt versi un miliardo, ossia la cifra concordata per l’aumento di capitale. A quel punto sarebbe presentata l’offerta vera e propria.
Si tratta di un’offerta non vincolante. Di fatto è il primo step per arrivare entro la fine dell’anno, quindi in due settimane, ad un memorandum d’intesa. La trattativa dovrebbe poi decollare a gennaio.
Bper, con una comunicazione sulla trattativa, ha reso noto che l’interesse per l’operazione “è coerente con l’obiettivo di ampliamento dimensionale del perimetro del Gruppo bancario attraverso operazioni mirate che siano in grado di accrescere il valore per tutti gli stakeholders, continuando a garantire un elevato profilo di solidità patrimoniale di BPER Banca, almeno pari a quello attuale“.
Le condizioni della trattativa
La trattativa potrebbe andare in porto. Bper e Carige hanno interesse a chiudere l’operazione, quindi si parla sostanzialmente di cifre. A dettare le condizioni è ovviamente Bper, che vuole tutelare il proprio patrimonio. Di fatto l’istituto vuole chiudere l’operazione senza rischi. Tecnicamente parlando, la richiesta è quella di un’operazione neutrale rispetto all’attuale situazione patrimoniale della Banca. Questo nell’immediato. Nel medio termine l’operazione dovrà accrescere il valore di Bper sul mercato.