L’ex presidente del Brasile, Inacio Lula, è stato condannato per corruzione ma non si è costituito come richiesto dal giudice Moro. Il 72enne di Pernambuco si è rifugiato nella sede del sindacato metallurgico.
BRASILE – Luiz Inácio Lula da Silva non si è consegnato alla polizia federale secondo quanto stabilito dal giudice Sergio Moro. Dopo la condanna per corruzione, infatti, l’ex presidente del Brasile avrebbe dovuto costituirsi entro le 22 di ieri ora italiana: il magistrato aveva scelto questa formula per evitare l’uso delle manette davanti ai mass media.
Asserragliato nella sede del sindacato
Lula ha così disatteso il mandato del magistrato e da qualche ora si trova nella sede del sindacato metallurgico di Sao Bernardo dos Campos, nella periferia di San Paolo. Gleisi Hoffmann, presidente del Partito dei lavoratori, ha dichiarato: “Aveva la possibilità di andare a Curitiba, ma ha scelto di rimanere qui, in un luogo pubblico, e tutti sanno che è qui. E qui rimarrà. Che sia chiaro che non vi è, da parte del presidente Lula, nessuna disubbidienza al mandato del giudice Moro“.
La condanna
L’ex presidente e sindacalista, Lula, è stato condannato lo scorso 24 gennaio dalla Corte d’appello di Porto Alegre con l’accusa di corruzione e riciclaggio di denaro per un caso centrato su un appartamento a tre piani (triplex) situato nella città costiera di Guarujà. Secondo il giudice che lo ha condannato, l’appartamento sarebbe stato dato a Lula dal gigante delle costruzioni Oas, come anticipo di una tangente da 2,2 milioni di dollari per avere garanzie su importanti contratti nella compagnia statale petrolifera Petrobras e in altre opere pubbliche.