Brasile, i bolsonaristi si spostano a San Paolo

Brasile, i bolsonaristi si spostano a San Paolo

Continuano le proteste anti-governative in Brasile, Bolsonaro dalla Florida fa sapere con un tweet: “Io non c’entro”.

Non cessa il caos in Brasile: dopo gli arresti avenuti in seguito all’assalto al Parlamento dei seguaci di Bolsonaro, 1.200 persone sono state fermate durante un blitz avvenuto all’interno dell’accampamento montato da oltre due mesi di fronte al quartier generale dell’esercito a Brasilia. Questo potrebbe essere legato ai disordini nati ieri nella capitale.

Protesta

Le proteste

Gli arrestati sono stati portati al quartier generale della polizia federale con almeno 40 autobus, mentre almeno 46 persone sono rimaste ferite, di cui sei gravi e due che sono state sottoposte a interventi d’urgenza. Il governatore di Brasilia, Ianeis Rocha, è stato destituito per 90 giorni, con l’accusa di essere stato presumibilmente a conoscenza dell’assalto alle istituzioni da parte di sostenitori di Bolsonaro.

Le proteste intanto continuano anche nella città di San Paolo, dove i sostenitori di Bolsonaro hanno bloccato una delle principali stradel del centro vicino al Ponte dos Remédios. Qui è intervenuta la polizia militare, che ha individuato diversi blocchi stradali anche in altre zone dello Stato meridionale di Santa Catarina.

Dopo l’assalto di ieri, questa mattina la Corte Suprema del Brasile aveva chiesto all’esercito di smantellare tutti i “campi bolsonaristi” che esistono sul territorio nazionale. Il magistrato Alexandre de Moraes ha affermato che “nulla giustifica l’esistenza di campi terroristici, finanziati con la compiacenza delle autorità civili e militari in maniera totalmente sovversiva e senza alcun rispetto della Costituzione”.

Bolsonaro: “Io non c’entro”

Jair Bolsonaro, che si trova attualmente in Florida dalla fine di dicembre, intanto dichiara su Twitter di non avere nessuna responsabilità per gli assalti alle istituzioni. “Le manifestazioni pacifiche, secondo la legge, fanno parte della democrazia. Invece, i saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come avvenuti oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono illegali”.

Dal 30 dicembre scorso Bolsonaro si trova a Orlando, esattamente poco prima dell’insediamento di Luiz Inàcio Lula da Silva. Dopo la sua sconfitta alle elezioni presidenziali di ottobre, sono stati i suoi sostenitori ad accoglierlo applaudendo davanti la sua abitazione.