Brasile: rimossi tutti i vertici delle forze di sicurezza

Brasile: rimossi tutti i vertici delle forze di sicurezza

Dopo l’assalto di domenica alle istituzioni a Brasilia, il ministro della Giustizia esonera tutti i vertici delle forze di sicurezza.

Il tentato golpe dei bolsonaristi contro il governo di Lula di domenica scorsa a Brasilia, il ministero della Giustizia ha deciso di sollevare dall’incarico tutti i vertici delle forze di sicurezza nella capitale, accusati di comportamento omissivo in occasione dell’assalto ai palazzi del potere.

Tra i congedati vi sono il comandante della Truppa d’assalto, il maggiore Gustavo Cunha; il capo del dipartimento delle operazioni, colonnello Eduardo Naime; il segretario esecutivo e commissario della polizia federale, Fernando Souza Oliveira, e Marília Ferreira de Alencar, sottosegretaria all’Intelligence. L’ordine è arrivato dal segretario esecutivo della Giustizia Cappelli, nominato da Lula commissario per l’intervento federale nel Distretto di Brasilia.

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Il governo teme nuove insurrezioni dei golpisti

Intanto, è stata rafforzata la sicurezza sulla spianata dei ministeri, luogo dell’assalto dove ci sono parlamento, presidenza e Corte suprema. Il governo teme nuove mobilitazioni da parte dei sostenitori dell’ex presidente Bolsonaro. L’ordinanza autorizza la forza nazionale alla tutela e al rafforzamento dell’ordine pubblico, nonché dei beni pubblici e privati. Questo si aggiunge al decreto del presidente Luiz Inácio Lula da Silva di intervenire a livello federale nella capitale e assumere poteri di sicurezza.

L’allarme di possibili nuovi attacchi è dovuta dagli appelli e dagli hashtag che circolano sui social per la “lotta anti-Lula” e la “ripresa del potere”. Da parte sua il presidente Lula ha detto: “Vorrei pensare a qualcosa di minore del golpe, che sia stata opera di un gruppo di squilibrati”. “Sono atti di una minoranza che continua a credere nella menzogna di brogli alle elezioni e che non vuole accettare il fatto che la nostra urna elettronica è la più perfetta al mondo”, ha aggiunto. “Avrei voluto evitare l’intervento federale, ma questa gente non vuole dialogare”.

Per evitare nuove proteste violente, il giudice della Corte suprema brasiliana, Alexandre de Moraes, ha proibito l’occupazione e il blocco di strade o autostrade, nonché qualsiasi manifestazione organizzata davanti agli edifici pubblici. L’Avvocatura generale dello Stato ha anche bloccato canali, profili e account di gruppi legati all’ex presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro. Sui canali social i golpisti stavano organizzando un nuovo assalto.