Brevetto Tutor Autostrade: una piccola azienda fiorentina vince una causa intentata nel 2006; la Corte d’Appello ha disposto la rimozione dei dispositivi attivi sulla rete autostradale nazionale.
Con una sentenza emessa il 10 aprile 2018, la Corte d’Appello di Roma ha ingiunto la società Autostrade a rimuovere tutti i tutor (il sistema di controllo elettronico della velocità) in quanto colpevole di aver utilizzato impropriamente il brevetto di una piccola società toscana, la Craft di Greve in Chianti (Firenze).
La sentenza della Corte d’Appello
La sentenza sul brevetto Tutor Autostrade, che chiude una causa aperta nel lontano 2006, riconosce che “il sistema di sorveglianza del traffico autostradale denominato Tutor o anche Safety Tutor“, come si legge nell’atto ufficiale, “installato da Autostrade per l’Italia sulla rete gestita in concessione costituisce contraffazione del brevetto nazionale d’invenzione N IT 01.310.318, di cui è titolare la Craft“.
La Corte ha quindi disposto la rimozione del tutor autostradale e la distruzione di tutti i dispositivi attualmente operanti e ha ingiunto Autostrade per l’Italia ad interromperne la produzione. Inoltre, per ogni giorno di ritardo nell’attuazione della sentenza, la concessionaria dovrà pagare una sanzione pecuniaria di 500 euro.
Il comunicato di Autostrade per l’Italia
“La decisione della Corte d’Appello di Roma” – rende noto Autostrade per l’Italia mediante un comunicato ufficiale – “sarà impugnata presso la Corte di Cassazione da Autostrade per l’Italia, le cui ragioni sono state riconosciute fondate da quattro precedenti sentenze di merito in tutti i gradi di giudizio. Tuttavia, per evitare che vengano annullati i benefici del Tutor, che ha ridotto del 70% il numero di morti sulla rete autostradale, Autostrade per l’Italia si farà carico della sanzione pecuniaria prevista per mantenere attivo il sistema attuale fino alla sostituzione degli apparati con un altro sistema di rilevazione della velocità media, che avverrà entro tre settimane“.
“La sentenza” – prosegue la nota – “riconosce che non c’è stato alcun arricchimento da parte di Autostrade per l’Italia, non avendo la concessionaria ottenuto alcun vantaggio economico dall’utilizzo del sistema, che ha come unico obiettivo quello di tutelare la sicurezza dei clienti, né alcun danno per Craft. Pertanto, la sentenza di oggi non prevede alcun indennizzo a beneficio della Craft per l’utilizzo del sistema”.
Il ringraziamento della Polizia di Stato
La decisione di non rimuovere il Sistema Tutor lasciando sguarnita la rete autostradale è stata molto apprezzata dalla Polizia di Stato che in una nota si dice “grata ad Autostrade per l’Italia per la decisione di non rimuovere il Tutor dalla rete autostradale in concessione. È la concreta testimonianza di quanto la sicurezza stradale e la riduzione delle vittime per incidente stia a cuore alla Concessionaria autostradale. Il Tutor, infatti, rappresenta uno dei migliori strumenti per garantire la sicurezza stradale e l’incolumità dei conducenti. È per questi motivi che ringraziamo ancora la società per la scelta di procedere al pagamento della penale, pur di mantenere in ‘vita’ il Tutor, proseguendo nell’opera di riduzione delle vittime in autostrada, in attesa dell’istallazione del nuovo sistema“.
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