Il ministro Brunetta contro lo smart working: “Non è un modello per il futuro. Il lavoro agile può servire solamente per l’emergenza”.
ROMA – Il ministro Brunetta contro lo smart working. Il titolare della Pubblica Amministrazione è intervenuto al Question Time alla Camera e ha confermato la propria intenzione di eliminare il lavoro agile. “Questa misura può servire solamente in emergenza – ha detto riportato da La Repubblica – ma non può essere il lavoro del futuro e proiettarlo nelle prossime settimane mi sembra essere un abbaglio. Oggi chi fa un lavoro agile non ha un contratto specifico, non ha tecnologie e non c’è più sicurezza. Per questo motivo è un lavoro a domicilio all’italiana […]“.
“Il lavoro agile ha funzionato durante il lockdown”
Nel suo intervento alla Camera il ministro Brunetta ha ricordato che “abbiamo il Pnrr, abbiamo la digitalizzazione e cambiato anche il modo di fare i concorsi pubblici. Abbiamo nelle intenzioni anche l’interoperabilità delle banche dati e il passaggio al cloud“.
E sul lavoro agile ha aggiunto “che ha funzionato durante il lockwdown dove era già regolato e strutturato con una piattaforma digitale già esistente ed è il caso dell’Inps“.
Smart working agli sgoccioli
Lo smart working sembra essere ormai agli sgoccioli. Il ministro Brunetta ha ribadito la sua contrarietà alla misura in futuro e per questo motivo con il passare dell’emergenza tutte le persone dovrebbero ritornare in ufficio. Non si esclude, però, la possibilità di una modifica del lavoro agile.
Il confronto con i sindacati dovrebbe entrare nel vivo già nelle prossime settimane e si cercherà di trovare un accordo anche sullo smart working. L’obiettivo resta quello di avere un contratto regolare e naturalmente tutte le misure che sono previste per i dipendenti che non sono attualmente in lavoro agile. In attesa di avere delle novità su questo tema, i lavoratori sono pronti a ritornare in ufficio.