Brunetta contro lo smart working: "I dipendenti pubblici tornino in ufficio"
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Direttore: Alessandro Plateroti

Brunetta: “I dipendenti pubblici tornino in ufficio”. Ma il ministro smentisce le dichiarazioni: “Erano del giugno scorso”

Lavoro smart working

Brunetta contro lo smart working. Il ministro: “I dipendenti pubblici tornino in ufficio”. Poi arriva la smentita e la rettifica del Corriere della Sera.

ROMA – Il ministro Brunetta prima contro lo smart working e poi la smentita. Il titolare della Pubblica amministrazione, come riportato dall’AdnKronos, ha negato l’intervista sottolineando che si trattavano di parole “del giugno scorso“.

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L’intervista

Il nuovo titolare della Pubblica Amministratore sembrava pronto a cambiare la linea del precedente governo: “Riaprire tutto: i Comuni devono funzionare, i tribunali devono funzionare, come funzionano gli ospedali – le parole l’esponente forzista, riportato dal Corriere della Seranon vedo perché se un ospedale funziona, non possa funzionare una scuola, un Comune, un ufficio urbanistica, un tribunale. Smettiamola per favore, basta: si torni tutti a lavorare“.

“Io sono alla Camera a lavorare”

Il ministro era ritornato sulla decisione dello smart working: “Se funzionano la polizia, i vigili del fuoco e i carabinieri, non vedo perché gli altri devono stare in smart working. Smettiamola per favore, si torni tutti a lavorare. Io sono alla Camera, con me tutti i collaboratori. Votiamo in aula, distanziamento, sicurezza, sanificazione certamente, ma si è tornati a lavorare“.

Lavoro smart working

Sindacati contrari

Una posizione non condivisa da parte dei sindacati della pubblica amministrazione. La nomina di Brunetta è stata definita dall’Usb come “una vera e propria dichiarazione di guerra alla Pa“.

Duro anche il commento della Cgil: “Scelta incomprensibile. E’ quanto di più antitetico ai concetti di coesione, innovazione, investimenti nella partecipazione per gestire la transizione digitale e organizzativa in modo democratico e partecipativo“.

Possibile scontro nella maggioranza

Anche su questo argomento potrebbe esserci uno scontro nella maggioranza. Non si esclude che nei prossimi giorni possa essere confermato l’invito è quello di ritornare tutti in ufficio, ma la posizione non è univoca nel Governo.

Il provvedimento del precedente esecutivo dovrebbe rimanere in vigore almeno fino alla scadenza fissata il 30 aprile. Il condizionale in questi casi è d’obbligo perché non si esclude un passo indietro da parte dello stesso ministro. Una esperienza governativa iniziata in salita e che rischia di finire anzitempo.

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ultimo aggiornamento: 15 Febbraio 2021 23:47

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