Addio al famoso attore e reporter di guerra: aveva 73 anni

Addio al famoso attore e reporter di guerra: aveva 73 anni

È morto a 73 anni il famoso attore, reporter di guerra e attivista umanitario, Bruno Zanin. Tra i suoi ruoli più importanti quello di Titta Biondi in ‘Amarcord’ di Federico Fellini.

È morto all’età di 73 anni Bruno Zanin, attore veneziano che interpretò Titta Biondi in ‘Amarcord’ di Federico Fellini. L’uomo ha avuto una lunga carriera anche in altri settori essendo stato reporter di guerra e attivista umanitario. La sua vita professionale iniziò, però, proprio nel cinema quasi per caso con Fellini che lo scelse dopo averlo notato mentre accompagnava una comparsa a Cinecittà.

Morto Bruno Zanin: attore al cinema “per caso”

La carriera di Bruno Zanin nel mondo dello spettacolo, ed in particolare in quella del cinema, iniziò per caso. Nel 1973 accompagnò a Cinecittà un amico che doveva fare la comparsa. In quell’occasione venne notato dal regista Federico Fellini, che lo volle come Titta, protagonista del film ‘Amarcord‘. Successivamente ecco altre importanti apparizioni. Luca Ronconi e Giorgio Strehler lo scelsero per recitare nelle opere di Carlo Goldoni. Successivamente eccolo anche nei film ‘Un uomo, una città’ di Romolo Guerrieri,’ La prova d’amore’ di Tiziano Longo, ‘La prima volta, sull’erba’ di Gianluigi Calderone, ‘La polizia ha le mani legate’ di Luciano Ercoli, ‘La padrona è servita’ di Mario Lanfranchi, ‘L’Agnese va a morire’ di Giuliano Montaldo, ma anche ‘La borgata dei sogni’ di Daniele Pettinari e ‘Il buon soldato’ di Franco Brusati.

Report di guerra e attivista umanitario

Dopo tali esperienze, Zanin cambiò totalmente vita. Nel 1992, infatti, l’uomo lasciò il cinema per diventare corrispondente di guerra seguendo per tre anni il conflitto in Bosnia ed Erzegovina come collaboratore di Radio Vaticana. In quegli anni come responsabile della Ong Emmaus International dell’Abbé Pierre portò aiuti umanitari nella città di Gradaac. Fu protagonista anche di diversi report ed articoli in collaborazione con il Corriere della Sera, Famiglia Cristiana e Der Spiegel. Al momento non ci sono dettagli su cosa abbia portato al decesso dell’uomo ma senza dubbio sono stati in tanti a ricordarlo anche sui social.

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