Bufera sul ministro Fioramonti per alcune frasi scritte sui social in passato. Lui si scusa ma le opposizioni attaccano: “Dimissioni”.
ROMA – Bufera sul ministro Fioramonti per alcune frasi scritte sui social negli anni scorsi. Secondo quanto riportato da Il Giornale, l’attuale titolare del dicastero dell’Istruzione ha duramente attaccato sui social la polizia e non solo.
“Sono opinioni scritte di getto – si è scusato il ministro – di cui non vado fiero“. “Oggi non si attacca il mio lavoro – continua riferendosi alle polemiche per aver scelto la scuola d’inglese evitando di fargli fare l’esame italiano – sono turbato da padre e da cittadino. Formulerò un esposto al garante della privacy“.
Le frasi di Fioramonti
Il Giornale ha riportato alla luce alcuni frasi del ministro Fioramonti. L’esponente del M5s ha attaccato sia Silvio Berlusconi definito “l’imperatore della sfida” durante il terremoto de L’Aquila e Daniela Santanché: “Una demente bugiarda e venduta. Se fossi una donna, le sputerei in faccia“.
Non si salvano neanche i poliziotti: “Sembrava più un corpo di guardia del potere, invece che una forza al servizio dei cittadini“. Parole che hanno causato la dura reazione delle opposizioni con Lega e Fratelli d’Italia che chiedono le dimissioni.
Le opposizioni attaccano Fioramonti
Le parole di Fioramonti non sono piaciute alle opposizioni con il Centrodestra che unito chiede le dimissioni: “Ci aspettiamo la condanna delle forze politiche, senza se e ma – precisa Giorgia Meloni – il premier pretenda le dimissioni di una persona così palesemente indegna di rappresentare il nostro Paese“.
Gli fa eco Calderoli: “Chiarisca i fatti altrimenti taccia e si dimetta“. Condanna anche da parte del PD con Valeria Fedeli che precisa: “Quando il linguaggio di odio e sessismo viene usato da chi si è assunto responsabilità importanti è ancora più grave“.
Il M5s fa quadrato
“Chi attacca il ministro, attacca tutti noi“. Il MoVimento 5 Stelle ha ribadito la vicinanza al proprio esponente: “E’ sotto attacco per le sue proposte politiche, dalla centralità della questione ambientale agli investimenti nella scuola“.
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