Buoni pasto 2017, tutto quello che c’è da sapere: grandi novità in arrivo dal prossimo 9 settembre dopo l’entrata in vigore del decreto del Mise
Novità in arrivo per milioni di consumatori italiani che utilizzano i buoni pasto durante la pausa pranzo oppure per per l’acquisto della spesa. Le novità del decreto del Mise, pubblicato lo scorso giugno sulla Gazzetta Ufficiale, entreranno in vigore dal prossimo 9 settembre.
Buoni pasto 2017
Una delle novità principali del decreto del Mise in materia di buoni pasto e buoni pasto elettronici riguarda la cumulabilità. Dal prossimo 9 settembre sarà possibile accumulare quelli tradizionali con quelli elettronici. Inizialmente questa possibilità non era prevista vista la presenza di un divieto di cumulo richiesto in primis dalla grande distribuzione. Il decreto del Mise ha così studiato la situazione cercando di raggirare il problema e di preservare la realtà dei piccoli esercenti spaventati dalla possibilità di perdere una buona parte dei lavoratori. Tra le novità del decreto la possibilità di cumulo fissando però un limite ad otto contro i dieci inizialmente fissati. La diminuzione è stata voluta dal Consiglio di Stato che ha approvato il decreto con la speranza che il buono pasto non diventi un surrogato del denaro contante.
A chi spettano e dove utilizzarli
A chi spettano? Stando a quanto stabilito dall’articolo 4 del decreto i buoni pasto spettano ai prestatori di lavoro subordinato anche se l’orario lavorativo non prevede la pausa pranzo. Importante: i buoni pasto non possono essere ceduti o convertiti in denaro e possono essere utilizzato solo per l’intero importo. Il loro utilizzo è strettamente legato ad esercizi commerciale in cui è legittimata la somministrazione di cibo e bevendo, mense, mercati agricoli ed agriturismi. Deducibilità buoni pasto? Dal 01/09/2008, la legge n.133/2008 ha introdotto la possibilità di detrarre i buoni in presenza di regolare fattura a carico della società buoni pasto per il 10%.