Buoni spesa, polemiche a Parma e Ferrara per la scelta dei sindaci. FdI si rivolge al Governo.
ROMA – L’avvio dei buoni spesa non è stato dei migliori. A Ferrara, per esempio, il primo cittadino ha deciso di assegnare i fondi istituiti dal Governo per aiutare la popolazione in questo momento di difficoltà economica alle persone che hanno cittadinanza italiana o europea, un permesso di soggiorno di lungo periodo, la carta di soggiorno per familiare, comunitario o extra comunitario, di cittadino dell’Unione Europea.
Una decisione che ha scatenato l’ira dell’opposizione anche se il sindaco Fabbri si è difeso: “Devono essere usufruiti da chi non ha altri aiuti“.
Polemiche anche a Parma
Polemiche anche a Parma. In questo caso per accedere ai buoni spesa deve avere il “bollino antifascista”. “Chi chiede il beneficio – si legge nel provvedimento – deve firmare una dichiarazione nella quale attesta di riconoscersi nei valori della Costituzione e della democrazia, ripudiando nazismo, fascismo, xenofobia e razzismo“.
Una decisione che ha provocato la dura reazione da parte di Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni ha chiesto l’intervento del Governo per cambiare il provvedimento.
Pizzarotti si difende: “Solo un errore”
Le critiche sono arrivate da destra e sinistra con il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, che si è difeso: “E’ stato un errore. Hanno inserito parte di un regolamento che vale per le sale civiche, patrocini e contributi per attività ed eventi. Da noi è così e rimarrà sempre così. Ma non vale per i buoni spesa, correggeremo e ringrazio chi lo ha fatto notare con gentilezza“.
E aggiunge: “Non sarebbe stato comunque vero che i bonus spesa vengono negati a chi non si affermi antifascista. Il Primato nazionale e la signora Meloni sono notori dispensatori d bufale. Chi ha bisogno chieda di accedere ai bonus spesa. A Parma nessuno viene lasciato indietro“.
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