I dettagli sulle nuove indagini cardiache dell’autista del bus della strage di Mestre e l’analisi delle “morti invisibili”.
Nei giorni antecedenti il fatale incidente del bus di Mestre, l’autista Alberto Rizzotto si era recato ripetutamente al Pronto soccorso per disturbi cardiaci. Nonostante l’autopsia iniziale non abbia rilevato anomalie, la Procura di Venezia, rappresentata dal sostituto procuratore Laura Cameli, ha disposto ulteriori indagini mediche. Con la richiesta di una perizia cardiologica dettagliata, si attende una relazione esaustiva entro il 10 gennaio. Per comprendere meglio le cause del decesso dell’autista e valutare eventuali responsabilità.
Nuove analisi cardiache: la ricerca delle “Morti Invisibili”
La dottoressa Cristina Basso, cardiologa presso l’Università di Padova e nota per il suo contributo nel caso Morosini, è stata incaricata di condurre un’esame approfondito sul cuore di Rizzotto. L’analisi, che includerà uno studio attento della sua storia clinica, mira a identificare patologie cardiache che possono non essere state evidenziate dagli esami standard. Contribuendo così alla comprensione delle cosiddette “morti invisibili”.
Oltre alla nuova perizia medica, sono in fase di svolgimento altre indagini cruciali, come quelle relative al cavalcavia e ai dispositivi di sicurezza del bus. Una nuova verifica in loco è programmata per il 9 novembre, e sono attesi anche gli esiti dell’analisi della scatola nera del mezzo e del cellulare dell’autista.
La situazione giuridica degli indagati e l’importanza delle nuove perizie
I legali dei tre indagati, figure apicali della compagnia di trasporto “La Linea” e funzionari del Comune di Venezia, sono stati informati delle nuove perizie mediche. Accusati di omicidio stradale e colposo plurimo, attendono gli esiti per comprendere le dinamiche dell’incidente e le possibili conseguenze legali.
Nel corso dell’autopsia iniziale era presente solo il perito della famiglia di Rizzotto, in quanto non erano ancora stati nominati indagati. Paola Bosio, avvocato di uno degli indagati, ha sottolineato l’importanza di permettere a tutte le parti coinvolte di partecipare alle indagini peritali. Enfatizzando la trasparenza dell’atto procuratorio nonostante non si attendano “grandi risultati”.
La nuova fase di indagini si prospetta cruciale per fare luce su questa tragedia e per garantire giustizia alle vittime e ai loro familiari. Le perizie mediche avanzate e le indagini tecniche in corso sono passi fondamentali verso la risoluzione del caso e la comprensione delle dinamiche che hanno portato al tragico evento.