A ‘Otto e mezzo’ su La7, Massimo Cacciari ha avuto modo di parlare del Riarmo dell’Europa e delle vere ragioni dietro tale mossa.
Oltre al pensiero in merito alle imminenti nozze a Venezia di Jeff Bezos, Massimo Cacciari, filosofo e volto tv, ha avuto modo di dire la sua a ‘Otto e mezzo’ su La7 in merito alle recenti mosse dell’Unione Europea con particolare riferimento al Riarmo e alle motivazioni dietro tale strategia. Nello specifico, l’uomo ha smontato quella che lui stesso ha definito “bufala”, sull minaccia della Russia di Putin.

Il Riarmo dell’Europa e la presunta minaccia
Nel corso della recente puntata di ‘Otto e mezzo’ su La7 con Lilli Gruber, in studio e con gli ospiti in collegamento si stava parlando delle questioni internazionali e dell’Europa con particolare riferimento al Riarmo annunciato dall’Ue. In questo senso, il confronto ha visto anche Massimo Cacciari intervenire per “smontare” le teorie relative alle possibili minacce verso gli Stati membri da parte, soprattutto, della Russia di Putin.
Cacciari smonta il Riarmo: cosa c’è dietro
Parlando del Riarmo, Cacciari ha subito detto: “L’Europa si riarma contro quale nemico? Per fare la guerra alla Cina? Per fare la guerra alla Russia? Per fare la guerra agli Stati Uniti?”, le sue parole. E ancora: “Ma cerchiamo di ragionare, dai! Ma chi è che minaccia l’Europa? Cosa sono queste bufale?”.
Il pensiero del filosofo è piuttosto chiaro: dietro il Riarmo c’è una ragione ben precisa. “La politica di riarmo è, nella buona sostanza, una politica per splafonare ogni patto di stabilità e per permettere ai governi, in primis quello tedesco, che è in una situazione economica che tutti sanno, di spendere, per aiuti di Stato alle grandi industrie meccaniche, alle grandi piattaforme manifatturiere che sono in malora in tutta Europa e non soltanto in Germania”.
E per quanto riguarda la presunta minaccia della Russia, Cacciari non ha fatto giri di parole: “Una minaccia spaventosa! C’è la Russia lì con i carri armati che aspetta di invadere l’Europa. Ma cosa raccontiamo? Ma pietà di me!”.