I sospetti iniziali degli inquirenti erano quelli di suicidio ma l’autopsia non ha rivelato acqua nei polmoni.
Anica Panfile potrebbe essere stata uccisa. La madre di quattro figli è stata ritrovata morta da un pescatore domenica 21 maggio a Spresiano, sotto ad un viadotto sul fiume Piave. L’autopsia sulla donna, di 31 anni, ha rivelato traumi multipli sul suo corpo che spingono gli investigatori a pensare che si sia trattato di un omicidio. La scomparsa di Anica si è verificata il 18 maggio, quando non è più tornata a casa dopo il suo consueto turno di lavoro ad Arcade, in provincia di Treviso. L’autopsia non ha trovato acqua nei polmoni della donna, negando un possibile decesso per annegamento.
L’ipotesi di un suicidio, sempre negata dai familiari, si affievolisce: “Era una giovane donna felice – spiegano i parenti – viveva una esistenza serena ma soprattutto aveva quattro creature a cui non avrebbe mai fatto del male in questo modo. Ora vogliamo la verità e non ci fermeremo davanti a niente. Siamo disposti a morire pur di trovare il responsabile di questa cosa orribile. I carabinieri devono solo controllare le telecamere nel percorso che separa Arcade ad Spresiano e quello che è successo veramente verrà fuori“.
Negata l’ipotesi suicidio
L’ipotesi del suicidio, su cui erano a lavoro gli inquirenti, sembra essere stata negata. Tanti i motivi valutati dalle indagini sul perché la donna avrebbe potuto togliersi la vita: in passato aveva già avuto momenti di fragilità ma Anica non era mai stata in cura presso psicologi o psichiatri. La donna, inoltre, tornava solitamente dal lavoro con i mezzi pubblici e risulta difficile capire come sarebbe arrivata nel luogo del suo ritrovamento. L’ultima posizione certificata di Anica Panfile è un’abitazione di Arcade dove ha svolto alcuni lavori di pulizia, come confermato da alcune chat con i familiari. Da quel momento, però, tutto è oscuro.
