C’è un cadavere sconosciuto nella tomba del padre: giallo a Poggioreale

C’è un cadavere sconosciuto nella tomba del padre: giallo a Poggioreale

Erano al cimitero per depositare le ceneri della madre accanto al fratello e al padre, ma dentro un cadavere ignoto.

“Venivamo da mesi di sofferenza per la malattia di mia madre. Dover sopportare anche la profanazione della tomba di famiglia è stato straziante”. Così raccontano i fratelli Amato, che lunedì scorso si erano recati al cimitero con le ceneri della madre defunta, per riunirla ai suoi due famigliari. Ma una volta scoperta la tomba, ecco la scioccante scoperta di un cadavere ignoto.

cimitero

La macabra scoperta

Dopo mesi di sofferenza per la mallatia della madre, alla sua morte Luigi e Patrizia Amato hanno voluto seguire la sua volontà, cremandola per poi riunirla alle ceneri di altri due familiari. Lunedì 17 gennaio quando i due, fratello e sorella, si sono recati al cimitero di Poggioreale, gli operatori della confraternita hanno scostato la lapide del loro padre facendo una macabra scoperta.

All’interno della tomba non c’erano i resti del padre Amato, ma si trovava il cadavere di uno sconosciuto, insanguinato e legato con una corda. “Ci siamo accorti subito che qualcosa non andava. Addirittura, il dipendente della confraternita ha esclamato ‘Ma quanti morti ci sono qui dentro’. Una salma enorme, non entrava nemmeno nella tomba che è larga due metri”, raccontano.

Ipotesi di un delitto

Poi la chiamata ai Carabinieri, dopo che gli operatori avevano ipotizzato che la salma trovata potesse appartenere davvero al loro defunto padre. Le condizioni in cui era stato palesemente nascosto il cadavere, fa intuire che si sia trattato di un caso di omicidio. Tuttavia, le indagini sono ancora in corso.

“Vorremmo capire che cosa è successo, perché non è possibile che la tomba sia stata profanata senza che nessuno se ne accorgesse. Come se non bastasse, anche l’urna con le ceneri di nostra madre è stata sequestrata e non abbiamo potuto darle l’ultimo saluto. Speriamo che la magistratura dissequestri il prima possibile l’area, così da esaudire il suo desiderio: riposare in pace accanto a mio padre e mio fratello”, afferma Luigi Amato.