Dopo la caduta del Muro di Berlino c’erano solo 15 barriere: oggi se ne contano 70

Dopo la caduta del Muro di Berlino c’erano solo 15 barriere: oggi se ne contano 70

Anche in un’epoca di globalizzazione e connessione, i muri continuano a sorgere e persistono nel nostro mondo.

Trentaquattro anni fa cadeva il Muro di Berlino, un evento che segnò la fine di tutti quei confini, sia fisici che non, in grado di dividere per anni Stati Uniti e Unione Sovietica. Il mondo non era più separato a metà, ma stava per iniziare l’epoca della cosiddetta “società globale”. Un mondo sempre più interconnesso, ma allo stesso tempo ancora profondamente distante.

La realtà dopo la caduta del Muro di Berlino

Inizia l’era di Internet, del mercato libero, della costante interconnessione tra nazioni e individui. Tuttavia, questa apparente connessione ha dato vita ad una profonda divisione tra la popolazione globale: esattamente l’obiettivo opposto che si desiderava raggiungere.

Dalla caduta del Muro di Berlino, avvenuta nel lontano 9 novembre 1989, il mondo contava solo 15 barriere fisiche. Ad oggi, queste si sono moltiplicate a dismisura: nel mondo adesso ci sono ben 70 barriere fisiche, con ulteriori muri in fase di completamento.

Tutti i muri del mondo, dopo quello di Berlino

Secondo uno studio dell’Università di Montreal, “Borders, Fences and Walls: State of Insecurity?”, oggi esisterebbero sarebbero in piedi oltre 40mila km di muri e barriere nel mondo: per fare un esempio, è come se tutto il globo fosse circondato da un’infinita recinzione.

Come mostra Elisabeth Vallet, il mondo negli anni si è fatto sempre più divisorio a causa di diversi conflitti fra i Paesi. Partendo dalla volontà di contenere i flussi migratori, ai muri che separano la popolazione in base ai ceti sociali, fino alle barriere che ogni anno portano con sé sanguinose battaglie fra i Paesi. Ma dove si trovano precisamente questi muri nel mondo? Vediamone alcuni.

Il muro in Africa

Il Muro di confine tra Botswana e Zimbabwe, eretto nel 2003, questo muro di 500 km è stato costruito per prevenire l’immigrazione illegale, il contrabbando e la diffusione della febbre aftosa dallo Zimbabwe al Botswana. Nonostante le critiche, il Botswana insiste sul fatto che il muro sia necessario per proteggere la sua economia e la sua industria del bestiame.

I muri al confine con l’Europa

Tra Ungheria e Serbia è stata innalzata una barriera che misura 175 km, costruita nel 2015 per controllare l’immigrazione durante la crisi dei rifugiati del 2015.

La Turchia – Stato transcontinentale tra l’Europa Orientale e l’Asia Occidentale – e la Siria invece, sono divise da 764 km di muro, costruito a partire dal 2014 per prevenire il contrabbando di droga e l’immigrazione illegale dalla Siria.

La barriera USA-Messico

Iniziata negli anni ’90, ma notevolmente ampliata sotto l’amministrazione Trump, la Barriera tra Stati Uniti e Messico si estende per circa 1.000 km lungo il confine di 3.145 km. Principalmente costruita per controllare l’immigrazione illegale, la barriera ha suscitato controversie per le sue implicazioni umanitarie.

Le recinzioni in Asia

Il Muro di confine tra India e Bangladesh, fu costruito a partire dal 1993. Questo muro di 3.300 km è stato eretto per controllare l’immigrazione illegale e il contrabbando di droga dal Bangladesh all’India. Nonostante le critiche per le numerose morti causate dal muro, l’India sostiene che sia essenziale per la sua sicurezza nazionale.

Nonostante la Guerra Fredda sia finita, la divisione tra la Corea del Nord e la Corea del Sud rimane uno dei confini più militarizzati del mondo. Il Muro di Demarcazione Coreano, istituito nel 1953, si estende per 250 km e separa i due paesi con muri, filo spinato e mine.

La Barriera di separazione israeliana fu costruita a partire dal 2002, questa barriera lunga 708 km è stata creata per prevenire gli attacchi terroristici. Tuttavia, la sua costruzione ha portato a intense controversie internazionali, con critiche che sostengono violi i diritti dei palestinesi. Il conflitto in corso ne è la conferma.

Barriera di Melilla è una struttura di 11 km, costruita attorno all’enclave spagnola di Melilla in Marocco, serve a prevenire l’immigrazione illegale e il contrabbando. Al confine tra Arabia Saudita e Yemen, invece, abbiamo un muro di 1.800 km che nacque nel 2004 per prevenire il contrabbando di armi e droga e l’immigrazione illegale dallo Yemen all’Arabia Saudita.

Il muro tra Iran e Pakistan, misura 900 km e fu iniziato nel 2007 per prevenire il contrabbando di droga e l’immigrazione illegale dal Pakistan all’Iran. Infine, la barriera Egitto-Striscia di Gaza, alta 13 km, fu costruita nel 2009 per prevenire il contrabbando di armi e beni attraverso i tunnel sotterranei.