Calciomercato story – 1986, il primo targato Silvio Berlusconi

Calciomercato story – 1986, il primo targato Silvio Berlusconi

Nel 1986 il nuovo proprietario del Milan, Silvio Berlusconi, si lancia con forza nel calciomercato. In rossonero arrivano Giovanni Galli, Bonetti, Donadoni, Massaro e Galderisi.

Nella stagione 1985/86 il Milan rischia di fallire a causa della gestione di Farina ma l’avvento di Silvio Berlusconi al comando del club meneghino rivitalizza tutto l’ambiente rossonero. La squadra allenata da Liedholm è fuori dalle coppe europee ma può contare su una buonissima base tecnica: Baresi, Tassotti e Filippo Galli in difesa, Di Bartolomei e Wilkins a centrocampo, Hateley e Virdis in attacco.

Protagonismo nel calciomercato

Nell’estate del 1986, il Milan pianifica un calciomercato da assoluto protagonista, volano per rinforzare la squadra. Ariedo Braida individua i giocatori giusti, Adriano Galliani affonda le trattative; la Fininvest di Berlusconi apre il portafogli. Schema perfetto per oltre un quarto di secolo…

Dalla porta all’attacco

Uno dei primi colpi di calciomercato nella nuova era rossonera è Giovanni Galli, portiere della Fiorentina e della Nazionale: il 27enne toscano approda al Milan per oltre 7 miliardi di lire. Terraneo viene così ceduto alla Lazio. In difesa arriva Dario Bonetti, potentissimo stopper della Roma: ai giallorossi vanno un paio di miliardi. Dalla Fiorentina viene acquistato anche Daniele Massaro per quasi 7 miliardi: il mediano brianzolo viene impiegato inizialmente come ala destra. In attacco, poi, il colpo Galderisi: il Nanu, protagonista dello scudetto del Verona, sbarca in rossonero per 5 miliardi più il cartellino di Paolo Rossi, il quale ha deluso al Milan.

Beffata la Juventus

Il colpo più grande del calciomercato del 1986 del Milan è però senza dubbio il tesseramento di Roberto Donadoni. Il trequartista dell’Atalanta è uno dei migliori talenti emergenti del calcio italiano e la Juventus è pronta a farlo proprio, sfruttando i rapporti privilegiati con il patron nerazzurro Bortolotti. La caparbietà di Berlusconi ha però la meglio: 4 miliardi e mezzo più Icardi e Incocciati!

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