Calcolo IPT: il valore dell’imposta e le maggiorazioni provinciali

Calcolo IPT: il valore dell’imposta e le maggiorazioni provinciali

Mediante il calcolo IPT si determina l’ammontare dell’imposta di trascrizione da pagare alla Provincia e necessaria per evadere numerose pratiche automobilistiche attraverso il Pubblico Registro Automobilistico.

Il possesso di una vettura comporta tutta una serie di oneri economici legati non solo alla manutenzione ed alla copertura assicurativa ma anche alle pratiche burocratiche. Spesso tali pratiche vanno inoltrare al P.R.A. (il Pubblico Registro Automobilistico) previo il pagamento di una tassa, la I.P.T., ossia l’Imposta Provinciale di Trascrizione. Come si legge sul sito dell’ACI, l’IPT è “un’imposta dovuta per ciascun veicolo al momento di alcune richieste all’Unità Territoriale ACI (PRA) il cui importo base è stabilito con Decreto del Ministero delle Finanze“.

Il calcolo IPT

Il calcolo dell’imposta è piuttosto semplice e si effettua in base alla potenza del motore, espressa in kW. Per i veicoli con una potenza inferiore o pari a 53 kW, l’IPT è fissa ed ammonta a 150.81 euro. Per le potenze superiori, invece, bisogna moltiplicare ogni kW per 3.51 euro.

Un esempio di calcolo IPT per veicolo con potenza da 90 kW. I kW eccedenti sono 37; moltiplicati per 3.51 euro si ottiene un totale di 129.87 euro da arrotondare a 130 che, aggiunti all’IPT nazionale fa 280.81, da arrotondare a 281. A questa cifra va poi aggiunta la maggiorazione applicata dalla provincia che riscuote l’imposta.

Maggiorazioni provinciali IPT

Per legge, le provincie sono autorizzate ad applicare una maggiorazione sull’imposta di trascrizione che non può superare il 30%. Il sito ufficiale dell’Automobile Club Italia riporta in una tabella le maggiorazioni applicate da tutte le provincie italiane, suddivise in base alla percentuale di rincaro dell’IPT:

  • Nessun aumento: Aosta, Bolzano e Trento.
  • Maggiorazione del 10%: Matera.
  • Maggiorazione del 20%: Arezzo, Avellino, Benevento, Grosseto, Latina, Reggio Emilia, Siracusa, Regione Friuli Venezia Giulia e Vicenza.
  • Maggiorazione del 25%: Crotone, Sondrio e Ferrara.
  • Maggiorazione del 30%: Agrigento, Alessandria, Ancona, Ascoli Piceno, Asti, Bari, Barletta-Andria-Trani, Belluno, Bergamo, Biella, Bologna, Brescia, Brindisi, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Caserta, Catania, Catanzaro, Chieti, Como, Cosenza, Cremona, Cuneo, Enna, Firenze, Fermo, Foggia, Forlì-Cesena, Frosinone, Genova, Imperia, Isernia, L’Aquila, La Spezia, Lecce, Lecco, Livorno, Lodi, Lucca, Macerata, Mantova, Massa Carrara, Messina, Milano, Modena, Monza e Brianza, Napoli, Novara, Nuoro, Oristano, Padova, Palermo, Parma, Pavia, Perugia, Pesaro Urbino, Pescara, Piacenza, Pisa, Pistoia, Potenza, Prato, Ragusa, Ravenna, Reggio Calabria, Rieti, Rimini, Roma, Rovigo, Salerno, Sassari, Savona, Siena, Sud Sardegna, Taranto, Teramo, Terni, Torino, Trapani, Treviso, Varese, Venezia, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Verona, Vibo Valentia, Viterbo.
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Eccezioni delle maggiorazioni provinciali

In alcune provincie, non tutti i veicoli sono sottoposti alla stessa maggiorazione. Prima di riferire in breve tutti i casi particolari (consultabili nella sezione ‘Percentuali di maggiorazione‘ dell’ITP di www.aci.it), è bene sottolineare come il Friuli Venezia-Giulia (Regione a Statuto Speciale) ha abolito le Provincie tramite una legge regionale. Per questo la riscossione dell’IPT non è appannaggio delle provincie (Gorizia, Pordenone, Triste e Udine) ma bensì della Regione.

Di seguito, le principali eccezioni al regime di maggiorazione standard applicato dalla Provincia:

  • Nelle provincie di Padova, Pesaro Urbino, Potenza e Ravenna, la maggiorazione massima (30%) è ridotta al 20% per le pratiche relative ai veicoli con alimentazione elettrica, ibrida, GPL e metano;
  • Nella Provincia di Torino, la maggiorazione è ridotta al 10% per le formalità relative ad atti soggetti a IVA. Non è prevista maggiorazione per la prima iscrizione al PRA di un veicolo nuovo destinato ad attività commerciale.
  • Nelle provincie di Roma e Firenze, sono esentati da maggiorazione le formalità relative a veicoli destinati ad uso commerciale, autotrasporto, trasporto pubblico non di linea (ad esempio i taxi) e trasporti specifici.
  • Nella Provincia di Roma, sono esentati dalla maggiorazione anche “le formalità relative a veicoli ad alimentazione, esclusiva o doppia, elettrica, a gas metano, a GPL, a idrogeno“, le formalità relative ai veicoli destinati all’utilizzo da parte di portatori di handicap e ai trattori stradali destinati al traino di semirimorchi.
  • Nella Provincia di Vicenza, sono esentati da maggiorazione le pratiche relative ai veicoli con alimentazione elettrica, ibrida, GPL e metano.
  • Nella Provincia di Brescia, la maggiorazione (30%) viene dimezzata per le formalità relative ai veicoli con alimentazione, esclusiva o doppia, elettrica, GPL, metano ed idrogeno. Inoltre, riporta l’ACI, la diminuzione si applica alle formalità relative “a veicoli uso locazione senza conducente richieste a favore di imprese esercenti i servizi di locazione senza conducente e a veicoli uso trasporto pubblico di linea richieste a favore di imprese esercenti servizi di trasporto pubblico locale“.

Da come si evince, spesso le maggiorazioni vengono limitate a favore dei veicoli con alimentazione ‘verde’; sono infatti diverse le provincie che applicano questo genere di agevolazioni:

  • Cremona e Lodi: IPT ridotta del 50% per veicoli ad alimentazione elettrica (esclusiva o doppia) o idrogeno.
  • Pavia: IPT ridotta del 50% per veicoli ad alimentazione elettrica o a idrogeno.
  • Ancona: maggiorazione dell’IPT ridotta al 10% per pratiche relative ad autovetture con emissione di CO2 fino a 120 g/km.
  • Macerata: riduzione dell’IPT del 20% per le pratiche relative a veicoli con alimentazione, esclusiva o doppia, a gas metano/GPL o elettrica.
  • Salerno e Nuoro: riduzione dell’IPT del 25% per le pratiche relative a veicoli con alimentazione, esclusiva o doppia, a gas metano/GPL o elettrica.

Casi di riduzione o esenzione IPT  

La Legge italiana annovera casi di esenzione dal pagamento dell’imposta di trascrizione. Per poter usufruire di tale agevolazione bisogna presentare una specifica richiesta alla quale allegare – nella nota di presentazione – gli estremi della legge che prevede l’esenzione e (se richiesta) la relativa documentazione.

Sono esenti da IPT i motocicli (non quelli d’epoca), le minivolture (ossia la vendita di un veicolo ad un concessionario o un rivenditore di veicoli usati da parte di un privato), i veicoli per disabili e per le associazioni di volontariato.

Esistono poi determinati casi in cui le provincie applicazioni una riduzione della percentuale di maggiorazione ma, data la flessibilità normativa concessa ai singoli enti, non esiste uno standard nazionale. Uno dei casi in cui, in genere, le provincie applicano una riduzione dell’IPT è quello degli atti relativi ai veicoli acquisiti per successione ereditaria. Nella maggior parte dei casi, il decremento è del 10% per tutti gli eredi e del 90% per l’erede al quale viene intestato il veicolo trasmesso per eredità. Come detto, però, ogni provincia rappresenta (quasi) un caso a parte, tant’è che altrettante – per la stessa casistica – stabiliscono un’imposta fissa.

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