Calenda esplora nuove alleanze: apertura al dialogo con Conte e Schlein.
Carlo Calenda, leader di Azione, segnala un significativo cambio di strategia politica in un’intervista rilasciata all’Huffington Post. Dopo le esperienze in Sardegna e Lombardia, dove correre da soli non ha portato ai risultati sperati, Calenda ammette l’importanza di formare alleanze.
“Alle Regionali correre da soli, pur con un progetto come è successo in Sardegna e in Lombardia con Letizia Moratti non è fattibile e non lo faremo più,” ha dichiarato, evidenziando l’impossibilità di mantenere una posizione isolata.
Verso un “campo largo” nelle regionali
La decisione di unirsi a una “coalizione larga” in Abruzzo, sostenendo un candidato di grande competenza, è un esempio di questa nuova direzione.
Nonostante i precedenti scontri, Calenda riconosce la necessità di un dialogo con Giuseppe Conte, soprattutto in vista delle elezioni regionali. Tuttavia, specifica che tale apertura non significa accettare compromessi a tutti i costi, soprattutto per le elezioni nazionali.
Questa mossa verso il dialogo ha trovato terreno fertile anche in Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, che ha accolto con entusiasmo la disponibilità di Azione al dialogo. “Se ci concentriamo sulle cose da fare insieme troviamo l’accordo. E siamo più forti perché siamo d’accordo sulle idee e non sulle poltrone da spartire come questo governo di Giorgia Meloni,” ha commentato Schlein a Tagadà su La7.
Apertura al dialogo con Conte
Matteo Renzi, d’altra parte, sembra prendere le distanze da questa nuova configurazione politica, sottolineando la vittoria dell’alleanza PD-5Stelle in Sardegna come segnale di un rafforzamento dell’asse progressista, lasciando intendere poco spazio per le forze centriste.
La strategia di Calenda, quindi, sembra orientata a riconfigurare l’assetto delle alleanze a sinistra, cercando di creare un fronte unito che possa contrastare efficacemente sia la destra che le politiche del Movimento 5 Stelle. “Il crollo tutto interno della destra è un buon segnale per il Paese“, sostiene Calenda, interpretando i risultati elettorali come un’opportunità per rilanciare un’agenda progressista condivisa.