Calenda sulle vicepresidenze: “Usciamo dall’Aula”

Calenda sulle vicepresidenze: “Usciamo dall’Aula”

Il leader di Azione Calenda ha fatto sapere che il Terzo Polo non voterà per le vicepresidenze perché c’è stato un accordo tra Pd e M5S che li ha esclusi.

Oggi si decidono le vicepresidenze delle Camere che spettano all’opposizione. Ma la situazione è abbastanza complessa perché in Parlamento non c’è un’unica o una serena e collaborativa opposizione ma convivono – anche male – tre opposizioni molto diverse. Emergono già le tensioni tra le tre fazioni. Secondo Carlo Calenda e Matteo Renzi, il Pd e il M5S si sarebbero accordati escludendo il Terzo Polo completamente dalla scelta dei vicepresidenti.

Per questo motivo, il leader di Azione ha dichiarato ieri che oggi lui e i suoi usciranno dall’Aula e non voteranno le vicepresidenze. In precedenza aveva comunicato la sua apertura al Pd che aveva proposto un incontro alle altre opposizioni ma non aveva a che fare con le vicepresidenze. “Con il Pd non c’è nessun contatto. Mi pare chiaro che abbiano scelto i pentastellati per escluderci” sulla scelta dei vicepresidenti. La differenza di peso politico ottenuto alle elezioni tra il Terzo Polo e Pd e M5S è tale da escludere la coalizione di Iv e Azione dai ruoli di vice presidenti.

Carlo Calenda

L’attacco infuriato del terzo polo contro il resto dell’opposizione

«Chi se ne importa delle vicepresidenze», ha sottolineato spiegando che si tratta di una questione politica. “Ho mandato le proposte di Azione ai capi politici, ho avuto risposte da Meloni ma non da Letta». La scelta di uscire dall’Aula al momento del voto era stata già paventata da Calenda motivandola come un’esclusione di un’opposizione da parte di un’intesa che vede protagonista soltanto due di queste.

Calenda continua ad attaccare direttamente il Pd: «I dem non avendo più nessuna idea scelgono sulla base della consistenza elettorale. Dicono: i 5 Stelle hanno più voti andiamo con loro. Fossero i nazisti dell’Illinois farebbero lo stesso». Letta risponde agli attacchi di Calenda definendoli «insopportabili e insostenibili», fautori di una opposizione in cui «ognuno è per conto suo». Sulle spartizioni di questo accordo tra Letta e Conte secondo le indiscrezioni ai dem dovrebbe andare la vicepresidenza di Palazzo Madama con Astorre mentre un pentastellato sarà alla Camera.

L’ira di Calenda non si ferma agli oppositori ma commenta anche la giornata politica con un Tweet contro la maggioranza. «1) La Russa ha rivendicato i busti di Mussolini; 2) Fontana si è espresso contro le sanzioni;3) Berlusconi ha riallacciato i rapporti con Putin; 4) Gasparri contro il diritto all’aborto». In aggiunta il commento: «Così questa coalizione non regge sei settimane». E conclude dicendo “Aridatece Draghi”.