Vittorio Feltri analizza le oscillazioni di Carlo Calenda e le ripercussioni sulla scena politica nazionale.
Vittorio Feltri, giornalista di spicco, non ha risparmiato critiche verso Carlo Calenda, figura controversa dell’attuale panorama politico italiano.
Feltri, attraverso un articolo su IlGiornale.it, ha delineato un quadro poco lusinghiero di Calenda, evidenziandone le continue indecisioni e il conseguente impatto sulla credibilità politica.
Carlo Calenda e l’eterna indecisione: un invito alla scelta
“Una cosa giusta alla fine Nicola Fratoianni, l’ha detta. Riferendosi all’ondeggiamento continuo di Carlo Calenda, gli ha chiesto di decidersi. O di qui o di là. Sta con la sinistra o con la destra. O magari solitario al centro. Ma che si sbrighi e alla fine scelga” ha commentato Feltri, mettendo in luce la frustrazione di Fratoianni per l’ambiguità di Calenda, specie in vista delle elezioni in Lucania.
Il noto giornalista ha esteso la sua critica oltre la figura di Calenda, toccando l’intera opposizione italiana, che a suo dire soffrirebbe di una “ristrettezza delle menti“.
L’attenzione mediatica ricevuta da Calenda è vista come sproporzionata rispetto alla sua reale influenza politica, una condizione che Feltri descrive con ironia e disappunto: “Non me ne vogliano gli amici lucani, ma ritengo che del loro futuro e di chi li governerà non si preoccupi nessuno, neppure i sassi di Matera“.
La critica di Feltri: un’opposizione in cerca di identità
L’analisi si estende poi sulla propensione di Calenda a mutare posizione politica con una facilità che Feltri paragona a un “kamasutra della politica“, mettendo in dubbio la serietà e la coerenza dell’ex ministro.
Vittorio Feltri non nasconde una certa simpatia per le “ghirigori fonetici divertenti” di Calenda, pur sottolineando come tali escamotage non servano a risolvere le questioni politiche e sociali dell’Italia.
Invitando il leader di Azione a una scelta definitiva, Feltri richiama l’antico adagio sulle “calende greche“, simbolo di un rinvio perpetuo, per sottolineare l’urgenza di una presa di posizione chiara e determinata nel contesto politico attuale. “Si decida. Scelga.…Non che sia determinante, ma almeno farebbe riposare la sua anima tremula. E comincerebbe ad esistere,” conclude il giornalista.