Califfone: scheda tecnica del ciclomotore dell’Atala

Califfone: scheda tecnica del ciclomotore dell’Atala

Gemello del Piaggio Ciao, l’Atala Califfone è rimasto in produzione fino al 1990 per poi essere sostituito dal Green.

La tradizione motociclistica italiana è ricca di marchi e modelli che hanno fatto la storia o che si sono ritagliati un posto d’onore nella cultura popolare (basti pensare alla Vespa). Il made in Italy delle due ruote può vantare sia nomi eccellenti (Ducati, Aprilia e altri) sia autentiche rarità, diventati con il passare del tempo articoli vintage (o quasi) per amatori, appassionati e collezionisti. Tra questi, vi è senza dubbio il Califfone, un ciclomotore prodotto dalla Casa motociclistica Atala tra il 1972 ed il 1990.

Il modello si collocava al vertice della gamma di ciclomotori (Califfo) commercializzata dall’azienda che, all’epoca, aveva sede a Padova (dal 2009 si è spostata a Monza e produce biciclette ed e-bike); dal punto di vista tecnico e stilistico, il Califfone era molto simile al Ciao prodotto dalla Piaggio e, per via della cilindrata molto bassa, poteva essere guidato già a partire dai 14 anni. A partire dal 1990 venne sostituito dall’Atala Green nei listini della Casa produttrice.

Scheda tecnica Califfone: meccanica e motorizzazione

Il Califfone si caratterizza per un’impostazione meccanica molto semplice e spartana. Il telaio è a trave centrale, costituito da un tubo di acciaio da 70 mm di diametro (i Califfo hanno un telaio in lamiera stampata); una parte di esso – il tubo anteriore – assolve anche la funzione di serbatoio per il carburante (una miscela di benzina e olio al 2%), la cui capacità complessiva è pari a 2.7 litri. Il ciclomotore è dotato anche di un piccolo portapacchi tubolare alloggiato al posteriore e di una doppia pedaliera, oltre che delle protezioni per il motore realizzate in lamiera stampata. Nelle versioni De Luxe, Super De Luxe e K, il serbatoio si colloca sopra l’asse centrale del telaio (e non più all’interno di una sezione tubolare) dando al veicolo un aspetto più motociclistico.

Per quanto riguarda le sospensioni, quella anteriore è costituita da una forcella telescopica a molle elicoidali mentre quella posteriore monta un forcellone oscillante con ammortizzatore a molle cromate. I freni sono ad espansione, comandati a mano mentre la trasmissione sfrutta una frizione centrifuga automatica in bagno d’olio.

La semplicità delle soluzioni meccaniche si traduce in un peso complessivo estremamente esiguo (50 kg) che favorisce l’economia d’esercizio: il Califfone, infatti, è in grado di percorrere 100 km con appena due litri di carburante, secondo quanto dichiarato dal costruttore. Le ruote da 16”, con mozzo da 105”, erano disponibili anche in lega di alluminio, ma solo sul Califfone Più (assieme ai parafanghi in PVC), prodotto a partire dal 1979. Questa versione si caratterizza anche per i cerchi a razze in sostituzione di quelli con i raggi dalla linea più tradizionale.

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Il motore Califfone è un monocilindrico a due tempi da 50 cc di cilindrata, comune anche agli altri modelli della gamma Califfo, coadiuvato da un avviamento a kickstarter. Le versioni monomarcia e bimarcia automatico montano un motore Rizzato a cilindro orizzontale (rispettivamente, 122 A e 122 B) mentre le varianti a quattro rapporti sono equipaggiate con un propulsore Minarelli P4R con cilindro in lega di alluminio. La potenza massima, secondo quanto riportato da moto.it, è di 1.9 CV (ovvero circa 1 kW) ad un regime di 5.400 giri al minuto; in generale, il valore è compreso tra i CV e 2 CV.

Dal punto di vista estetico, come già accennato, il Califfone spicca per il carattere spartano. La linea è molto semplice e gli elementi di design sono davvero pochi; il gruppo ottico anteriore, ad esempio, varia leggermente: alcuni modelli montano una luce tonda, altri una di forma quadrata incapsulata in una cornice di plastica nera. Altro elemento degno di nota è la sella: nelle versioni base è molto simile a quella di una bici mentre talvolta è possibile trovare un Califfone con una sella più lunga e confortevole, di carattere ‘sportivo’. In tal senso, la versione “Più” si distingue dall’allestimento di base sia per la sella allungata che per i parafanghi in materiale plastico, grigio o nero.

Nel corso del tempo gli appassionati hanno messo a punto anche versioni ‘elaborate’, mettendo mano soprattutto al sistema di propulsione nel tentativo di aumentare leggermente i riscontri prestazionali originali, non certo particolarmente elevati. Un Califfone elaborato, in genere, monta un motore originale con cilindrata leggermente aumentata, un carburatore più grande (per il quale serve un collettore realizzato su misura poiché le dimensioni del mezzo non lasciano molto spazio per questo genere di modifiche) e un terminale di scarico ad espansione, per migliorare il “sound” del proprio ciclomotore. Altre modifiche possono riguardare l’aspetto estetico, come ad esempio la sostituzione dei paramani e della sella, la riverniciatura delle superfici, la sostituzione del gruppo ottico, l’aggiunta di un carter cromato, satinato o lavorato in altro modo in luogo di quello originale in plastica. L’aumento della cilindrata deve poter essere documentato dal momento che potrebbe avere ripercussioni sull’immatricolazione e la stipula di una copertura assicurativa.

Quanto costa un Califfone in vendita usato: i prezzi

Ancora oggi è possibile reperire piuttosto facilmente un esemplare di Atala Califfone di seconda mano (così come molti dei pezzi di ricambio per riparazioni o elaborazioni e persino delle brochure d’epoca). I prezzi variano a seconda dell’anno di prima immatricolazione, della versione di gamma, del chilometraggio e dello stato di conservazione; al netto di queste variabili, il prezzo medio per un modello in buono stato oscilla tra i 400 e gli 800 euro (quotazione massima di mercato), benché alcuni siano in vendita a prezzi compresi tra 150 e 350 euro.

La patente per il Califfone

Per condurre questo tipo di ciclomotore su strada è sufficiente essere in possesso della patente di guida di categoria AM, necessaria per la conduzione dei veicoli di categoria L1e, ossia “veicoli a due ruote la cilindrata del cui motore (se si tratta di motore termico) non supera i 50 cc e la cui velocità massima di costruzione (qualunque sia il sistema di propulsione) non supera i 45 km/h” (articolo 47 del Codice della Strada).

Questo tipo di patente può essere conseguita a partire dai 14 anni; ha una validità di dieci anni fino al compimento del cinquantesimo anno di età.

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