Il governatore leghista del Veneto ha annunciato che si potrà effettuare il cambio sesso in ospedale a Padova.
Il policlinico universitario di Padova predisporrà un progetto per prendere in carico i pazienti che hanno deciso per il cambio sesso. Un percorso non facile che necessità di una equipe altamente professionale che a Padova sarà possibile fare in una struttura della sanità pubblica e stabilita dai «livelli essenziali d’assistenza», che partirà dall’opera preliminare di orientamento dell’assistito per arrivare poi ad accompagnarlo fino al termine del percorso per cambiare genere e sesso.
Lo annuncia lo stesso governatore veneto Luca Zaia. La decisione è stata approvata con voti unanimi. Il via libera a questo provvedimento è atteso in regione Veneto dal 1993. Per Zaia «È un fatto di civiltà, oltre che di legge e di Lea». Il governatore leghista ricorda di aver già provato in questa direzione di individuare questa struttura che però non è riuscita a decollare per vari fattori e riconosce il merito all’assessora Lanzarin. “io le avevo dato questo mandato e lei ha portato avanti questa partita.”
“Garantire libertà non limitarle”
Zaia sottolinea che la delibera era pronta da mesi ma ha voluto posticipare per non farla coincidere con periodi elettorali e discussioni nazionali. “Per me è un segno di civiltà, un percorso che faccio assieme a tutti i veneti, anche sulla base delle apprensioni che ho raccolto. Abbiamo voluto recuperare il tempo perso: si pensi solo che la legge statale che regolamenta il cambio di sesso all’anagrafe, anche senza intervento chirurgico, è addirittura del 1982”.
Zaia spiega che «chi fa politica deve garantire le libertà, non limitarle». Secondo Zaia, la scelta sull’Azienda Ospedale-Università di Padova, è avvenuta perché: «L’accademia ci dà totale tranquillità, perché il progetto sarà validato scientificamente.