Il decreto Superbonus è stato approvato dalla Camera: ecco tutte le novità.
Il mondo dell’edilizia in Italia sta vivendo un periodo di significativa trasformazione grazie alle recenti modifiche apportate al decreto Superbonus. Approvato dalla Camera dei Deputati e in attesa di esame al Senato il 20 febbraio 2024, questo provvedimento introduce importanti cambiamenti nelle politiche di incentivazione per la ristrutturazione edilizia.
Superbonus, le nuove direttive: dibattiti e controversie
Il decreto ha mantenuto la sua forma originale, nonostante le numerose proposte di modifica avanzate dalle opposizioni. Rappresenta un punto di svolta, segnando la fine delle agevolazioni con aliquote fino al 110% e al 90%, passando ora al 70% per i lavori da iniziare. Questo cambiamento implica un’attenta riconsiderazione da parte dei proprietari di immobili e delle aziende del settore edilizio, poiché incidono direttamente sui costi e sui benefici delle ristrutturazioni.
Nonostante l’approvazione alla Camera, il provvedimento ha suscitato dibattiti e controversie. Molti, specialmente nelle file dell’opposizione e tra i membri dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), hanno espresso preoccupazione.
La motivazione è il mancato accoglimento di proposte di proroga per continuare i lavori con il bonus al 110%, eccetto per specifiche eccezioni. Questa decisione potrebbe avere un impatto significativo sul ritmo dei lavori di ristrutturazione in corso e sulla pianificazione futura.
Focus sui redditi bassi e salvaguardia da contenziosi
Il decreto prevede tuttavia un contributo specifico per i redditi inferiori ai 15mila euro, applicabile alle spese sostenute da gennaio a ottobre 2024, permettendo di beneficiare ancora dell’aliquota al 110% sotto determinate condizioni.
Inoltre, è stata introdotta una normativa che mira a ridurre il rischio di contenziosi per i cantieri già aperti, garantendo che le detrazioni già esercitate non saranno oggetto di recupero fiscale in caso di mancata ultimazione degli interventi entro la fine del 2023.
Un altro aspetto rilevante del decreto riguarda il bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche. La nuova normativa restringe il campo di applicazione di questo bonus, limitandolo a specifici interventi su scale, rampe, ascensori e altre strutture simili. Questa modifica segna un netto distacco dalle precedenti disposizioni che includevano anche la sostituzione di infissi, finestre e altri elementi strutturali.