La Camera è già chiusa per ferie, tutto rimandato a settembre

La Camera è già chiusa per ferie, tutto rimandato a settembre

La discussione sul salario minimo “va in vacanza”: i politici hanno deciso di sospenderla e di ricominciare a parlarne fra un mese.

Il salario minimo dovrà aspettare: la Camera se ne va in vacanza. L’Aula di Montecitorio, infatti, ha ufficialmente approvato la questione sospensiva proposta dalla maggioranza sul disegno di legge più chiacchierato dell’ultimo periodo. 168 i voti a favore, 127 i contrari.

Questa – ha commentato Elly Schlein in aula – non è una semplice sospensiva ma una fuga della maggioranza di destra di fronte a un tema reale che brucia sulla pelle dei cittadini che non si può coprire con le fake news. Messa di fronte a una proposta unitaria delle opposizioni fugge dalla realtà, però non si può fuggire, 3,5 milioni di lavoratori sono poveri anche se lavorano, la questione del salario è enorme che non può essere sospesa, rinviata, la povertà non va in vacanza, non conosce pausa, e divide il paese, ruba il futuro, deprime la crescita“.

Camera dei Deputati

Le proteste di Giuseppe Conte

Rimandare la discussione su questo tema a settembre è una scelta che ha fatto imbestialire anche Giuseppe Conte. “Dite che non serve il salario minimo ma il salario ricco – ha detto il leader del Movimento 5 Stelle -. Rimandate a dopo l’estate sperando che gli italiani se ne dimentichino, ma il salario ricco, ricchissimo lo avete riservato a parlamentari ed ex parlamentari, perché in piena estate sono stati ripristinati i vitalizi al Senato e c’è un ordine del giorno che apre la strada ad un possibile aumento degli stipendi dei deputati. Allora fateci capire: no al salario minimo per i cittadini in difficoltà e sottopagati, sì agli stipendi massimi per i politici? È così che interpretate il mandato che vi hanno conferito gli elettori? Non ve lo permetteremo“.

Argomenti