La Campania produrrà più grano e mais

La Campania produrrà più grano e mais

Circa 2 milioni di quintali in più sono in programma per la produzione di grano e mais della Regione Campania.

Per far fronte alle limitazioni dell’export della Russia in reazione alle nuove sanzioni imposte dall’Unione europea, la Campania aumenterà la sua produzione di grano e mais. Ad annunciarlo il presidente della Coldiretti Campania, nonché vicepresidente nazionale Gennarino Masiello. “Gli agricoltori campani sono pronti a fare la propria parte aumentando, per le prossime semine, di 2 milioni di quintali la produzione di mais per gli allevamenti, di grano duro per la pasta e tenero per la panificazione e la pasticceria”.

A causa della crisi del settore agroalimentare, colpito sia dalla siccità sia dal conflitto in quello che è definito il granaio d’Europa, la Coldiretti ha lanciato un allarme. Un aumento dei prezzi dei beni sarà inevitabile anche a causa dei prezzi del carburante alle stelle. Tutto questo porta gravi conseguenze non solo a livello nazionale ma anche globale. Si pensi ai paesi che dipendono dal grano della Russia come quelli del Medio Oriente o del Nord Africa.

“L’obiettivo è puntare alla costruzione dell’autosufficienza di una regione che oggi non riesce a soddisfare la domanda. E, dove viste le quotazioni del prezzo del grano in borsa sempre più crescenti, la coltivazione potrebbe rappresentare un investimento capace di produrre reddito per le aziende agricole.” Spiega così Masiello. “Un’occasione che potrebbe segnare la svolta per l’intero comparto nel ridurre la dipendenza dall’estero. Da qui arriva circa la metà del mais necessario all’alimentazione del bestiame, più del 30% del grano duro per la produzione di pasta e oltre il 60% del grano tenero per la panificazione.”

grano

La regione punta all’autosostentamento e aumenta la produzione

Questa potrebbe essere una svolta importante, imposta da disastrose circostanze, che potrebbe portare benefici alla Campania e non solo aiutando le aziende agricole locali. “Inoltre, legherebbe le produzioni al territorio nel perseguire un modello di biodiversità e sostenibilità.” continua Masiello. “E’ importante rafforzare il comparto attraverso la coltivazione dei terreni incolti. Con un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio e con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità. Non si può più pensare di dipendere da altre realtà perché alla prima situazione come quella in corso, si rischia di rimanere a terra.

Un investimento sull’ autosostentamento quello della Campania, in modo da ridurre fino ad eliminare la dipendenza dall’import estero. Questo è il piano che il governo ha intenzione di applicare per quanto riguarda la fornitura di energia. Ma i tempi purtroppo sono abbastanza lunghi. L’obiettivo della Coldiretti è di “lavorare da subito a contratti di filiera con impegni pluriennali per la coltivazione di grano e mais e il riconoscimento di un prezzo di acquisto “equo”, basato sugli effettivi costi sostenuti nel rispetto della nuova normativa sulle pratiche sleali, per consentire di recuperare livelli produttivi già raggiunti nel passato”.