Non solo in Sicilia ma in tutta Italia fino in Friuli. Sono 18 gli impresentabili alle elezioni comunali.
Sono 18 e distribuiti in tutta la penisola i candidati alle elezioni amministrative ritenuti dalla Commissione Antimafia “impresentabili”. Questi candidati non rispettano il codice di autoregolamentazione dei partiti e sono in contrasto con la legge Severino – per cui si vota domenica insieme alle comunali. A poche ore dall’apertura delle urne la Commissione pubblica un elenco redatto con l’aiuto della Direzione nazionale antimafia, di procure e tribunali.
Al vaglio sono passati 19.782 nominativi. Un’indagine record che non ha avuto alcun contributo dai partiti che non hanno fatto nulla per aiutare. “Devono fare molto di più per arginare le infiltrazioni” ha dichiarato il presidente della Commissione Morra. Sono quattro le candidature a Palermo impresentabili, tre per il centrodestra e uno del Pd, Totò Lentini, Giuseppe Milazzo, Francesco La Mantia, e Giuseppe Lupo – quest’ultimo a giudizio per corruzione. Il capoluogo siciliano è già sconvolto dai rapporti e scambi di voti tra i candidati del centrodestra e la mafia. L’ultimo candidato arrestato oggi Lombardo era addirittura ritenuto presentabile.
Non solo Palermo, condannati presentati alle amministrative anche in Friuli
La mafia degli impresentabili non si limita a Palermo o al Sud. Coinvolte anche Piacenza, Verona e Gorizia. La regione che ne esce con più nomi è il Lazio con 5 nomi. A Frosinone è stato identificato come impresentabile anche un candidato sindaco, Mauro Vicano, di una lista civica. I candidati impresentabili sono accusati o condannati per estorsione, corruzione, concussione, riciclaggio. Due casi in Campania, due in Calabria e due in Puglia, un caso in Veneto e uno in Emilia-Romagna e un altro in Friuli.
“Chi ha fatto le liste poteva essere più prudente” dichiara Morra poiché alcune situazione emerse “sono imbarazzanti”. I criteri della Commissione sono giuridici e i due arrestati a Palermo sarebbero stati “presentabilissimi”. “I partiti che avevano votato all’unanimità la possibilità di sottoporre preventivamente alla Commissione Antimafia le loro liste, al fine di ripulirle da eventuali impresentabili, hanno deciso all’unanimità di non avvalersi questo strumento” – ha ammonito Morra.
Dopo l’arresto di Lombardo, il candidato sindaco a Palermo per il centrodestra Roberto Lagalla chiede ai partiti “le dimissioni di quanti, eventualmente eletti, risulti avere legami con Cosa nostra. Se ciò non avverrà sarò io a rassegnare le dimissioni“.