Candidato alle presidenziali dell’Ecuador ucciso a colpi di pistola: si sospetta del Cartello

Candidato alle presidenziali dell’Ecuador ucciso a colpi di pistola: si sospetta del Cartello

Fernando Villavicencio stava uscendo da una scuola in cui aveva appena tenuto un comizio politico quando è stato colpito dai proiettili.

Qualche giorno fa aveva denunciato di aver ricevuto minacce di morte da parte del Cartello e poche ora fa è stato ucciso. Fernando Villavicencio, candidato alle elezioni presidenziali dell’Ecuador, è assassinato a colpi di pistola all’uscita di una scuola in cui aveva appena tenuto un comizio.

Il politico di 59 anni era in lizza per diventare il nuovo presidente nelle prossime votazioni, in programma questo 20 agosto, ma è morto a Quito, la capitale del Paese. Le forze dell’ordine sospettano di José Adolfo Macías Villamar, meglio conosciuto come “Fito“, il leader narcos che aveva minacciato Villavicencio nelle ultime settimane.

Gli sviluppi delle indagini

Dopo la notizia della morte del politico l’Ecuador ha dichiarato lo stato di emergenza. Il blitz, successivo al suo omicidio, ha condotto all’arresto di sei persone. I sospettati sono stati catturati in due quartieri della capitale, Conocoto e San Bartolo.

Sono indignato e scioccato dall’assassinio del candidato alle presidenziali Fernando Villavicencio – ha commentato Guillermo Lasso, il presidente uscente dell’Ecuador, su Twitter -. La mia solidarietà e le mie condoglianze alla moglie e alle figlie. Per rispetto alla sua memoria e alle sue battaglie, vi assicuro che questo crimine non resterà impunito”.

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