Cannabis terapeutica, assolto Walter De Benedetto. La ministra Dadone sui social: “Giorno storico”.
AREZZO – Cannabis terapeutica, Walter De Benedetto assolto dall’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il Tribunale di Arezzo ha accettato la tesi della difesa dell’uomo: una coltivazione di cannabis nella serra vicino casa per scopi terapeutici.
Il 48enne, infatti, è affetto da anni da una severa forma di artrite reumatoide e da qui la decisione di iniziare questa cura con la cannabis per sentire meno il dolore. “Me lo sentivo – il suo commento, riportato da La Repubblica – ero fiducioso nella magistratura, era anche una questione di sensibilità“.
Le Sardine in sostegno di Walter De Benedetto
Diverse le persone che si sono mobilitate per aiutare Walter De Benedetto. Tra di loro anche le Sardine che con un post prima della sentenza hanno dato il proprio sostegno all’uomo: “Walter è affetto da una gravissima forma di artrite reumatoide, una malattia infiammatoria cronica sistemica che gli ha causato la tumefazione e la deformazione delle articolazioni“.
“Walter sarà di fronte – si legge ancora – ad un tribunale per aver provato a sentire meno dolore. Se Walter avesse potuto contare sull’efficienza dello Stato rispetto alla tutela dei diritti del malato, la cannabis terapeutica l’avrebbe ottenuta dal Sistema Sanitario Nazionale“.
Dadone: “E’ un giorno storico”
Soddisfatta anche la ministra Fabiana Dadone con un lungo post su Facebook: “Oggi è un giorno storico. Walter De Benedetto aveva allestito una serra di marijuana per usare la sostanza a scopo terapeutico e lenire i dolori. Quella serra non era reato e quindi oggi è arrivata l’assoluzione perché il fatto non sussiste […]“.
“Posso non assumere sostanze stupefacenti – si legge ancora – ed essere a favore della legalizzazione della marijuana, posso essere eterosessuale ed essere a favore dei diritti lgbt. Non abbiamo bisogno di vivere direttamente un’esperienza per comprenderla, per empatizzare con ci soffre ogni giorno in silenzio i soprusi di una mentalità violenta e repressiva […]“.