Approvato il decreto Caivano: carcere per chi non manda i figli a scuola e pene più dure per i minori che commettono reati.
Via libera al decreto Caivano, diventato ora legge. Con il voto della Camera avvenuto nella giornata di mercoledì 8 novembre 2023, il decreto è stato convertito in legge. Diversi gli aspetti previsti da questa novità: dal carcere per chi non manda i figli a scuola fino a pene più pesanti per i minori che commettono dei reati.
Il decreto Caivano è legge
Nella giornata di mercoledì 8 novembre 2023, come anticipato, il decreto Caivano è diventato ufficialmente legge. Sono stati 156 i voti favorevoli, 66 quelli contrari e 36 gli astenuti, ieri la Camera dei deputati che ha dato il via libera definitivo al decreto per farlo diventare legge.
La volontà del Governo è quella di frenare il degrado non solo nel Comune specificato ma in generale in tutta l’Italia.
il testo è quindi diventato ufficialmente parte dell’ordinamento italiano. Le misure, come detto, nonostante il nome del provvedimento, non riguardano solo Caivano, ma vedono nelle intenzioni dello Stato, quelle di dare una stretta alla criminalità minorile in tutto il Paese. Al netto di qualche polemica, specie da parte delle opposizioni, però, il provvedimento è diventato legge.
Carcere per chi non manda i figli a scuola
Ma cosa prevede esattamente il decreto diventato legge? Prima di tutto che i genitori che non mandano a scuola i figli vengano puniti con la reclusione fino a due anni. Una novità importante visto che, fino ad oggi, era prevista per questa circostanza “solo” una multa. Questo dovrebbe aiutare a ridurre l’abbandono scolastico.
Inoltre, in generale, vengono rese più dure le pene per alcune misure di prevenzione come il Daspo, ma solo ai minori che hanno già compiuto 14 anni.
Ai giovani tra i 14 e i 18 anni responsabili di violenze potrà essere vietato l’utilizzo di strumenti come computer e telefoni cellulari. Inoltre scatterà anche la custodia cautelare in carcere in caso di reati come produzione, traffico e detenzione di sostanza stupefacenti o il porto d’armi non dichiarato.