Nelle carceri statunitensi hanno distribuito 2.500 mazzi di carte. Ecco il motivo

Nelle carceri statunitensi hanno distribuito 2.500 mazzi di carte. Ecco il motivo

Come le ‘Cold Case Cards’ stanno cambiando i carceri statunitensi, promuovendo la collaborazione tra detenuti e polizia.

In diversi carceri del Mississippi, una nuova iniziativa sta rivoluzionando il modo di affrontare i casi irrisolti. I detenuti hanno ricevuto mazzi di carte da gioco unici, dove i tradizionali re, regine e jack sono stati sostituiti dalle immagini di persone scomparse o vittime di omicidi non ancora risolti. Queste cosiddette “Cold Case Cards”, distribuite da Mississippi Coast Crime Stoppers, mirano a stimolare la collaborazione tra i detenuti e le forze dell’ordine.

Le “Cold Case Cards”: una finestra sul passato

Lori Massey, direttrice della non profit, spiega che l’obiettivo di queste carte è doppio: sensibilizzare sulla gravità dei crimini irrisolti e incentivare i detenuti a condividere informazioni vitali che potrebbero portare alla risoluzione dei casi. Con un investimento di 6.000 dollari, sono stati creati 2.500 mazzi. Ciascuno contenente dettagli cruciali come foto, nomi, date di scomparsa o morte delle vittime e contatti per segnalazioni.

Successi e sfide del metodo delle carte

Nonostante l’originalità dell’approccio, le “Cold Case Cards” non sono una novità assoluta. Già in Florida, nel 2007, carte simili avevano contribuito a importanti svolte investigative, come l’arresto dell’assassino di Ingrid Lugo grazie a una segnalazione derivante da una partita a carte in prigione. Tuttavia, Ryan Backmann di Project: Cold Case evidenzia le limitazioni di questo metodo, sottolineando l’alto costo e la bassa percentuale di casi risolti.

Al di là delle difficoltà, l’utilizzo strategico di questi mazzi offre una possibilità concreta di fare giustizia. Promuovendo una collaborazione che può trasformare una semplice partita a carte in un atto di verità e riconciliazione. Anche altri stati, come Indiana e Connecticut, hanno adottato questa iniziativa, dimostrando un interesse crescente verso metodi non convenzionali per affrontare il passato irrisolto.

Con il supporto di testimonianze e analisi esperte, si delineano i pro e i contro dell’utilizzo delle carte da gioco nelle carceri. Tra speranze di giustizia e ostacoli burocratici, la strategia delle “Cold Case Cards” si propone come un ponte tra il presente e quei capitoli oscuro della criminalità ancora aperti. Come riportato da ilpost.it