Quest’estate ci sarà difficoltà nel reperire le bevande gassate a causa della mancanza di CO2.
L’allarme viene da Assobibe, che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia. Un altro effetto del caro energia è la mancanza di anidride carbonica ad uso alimentare. L’aumento dei costi dell’energia e le difficoltà di trasporto fanno scarseggiare questa materia prima per le bevande gassate perché rendono più complessa l’estrazione naturale o la produzione industriale di CO2.
«Le aziende sono in un momento di estrema difficoltà – ha detto il presidente di Assobibe, Giangiacomo Pierini – ai rincari dei costi dell’energia del 550% ora si aggiungono anche i problemi di reperimento dell’anidride carbonica, mentre da gennaio sarà operativa anche la Sugar Tax, che porterà a un incremento medio della fiscalità del 28%. Chiediamo al governo di agire almeno su questo, perché la tassa deve essere eliminata».
Anche il presidente della Sant’Anna Bertone ha annunciato lo stop di produzione «Ho dovuto fermare le linee dell’acqua gasata, il 30% della nostra produzione l’anidride carbonica è diventata introvabile, i fornitori con cui abbiamo un contratto ci hanno spiegato che non conviene più produrla e hanno a loro volta fermato gli impianti».
Grave crisi di anidride carbonica: stanno finendo le scorte di bibite
L’Italia è uno dei primi Paesi al mondo per consumo e produzione di acqua frizzante, e in estate rischiamo di non trovare bibite gassate da consumare ghiacciate come sollievo di questo caldo torrido. La mancanza di forniture di CO2 è sempre più seria e le scorte stanno finendo. “Siamo disperati ha detto Bertone. “La grande distribuzione, la stessa che non riconosce i forti aumenti subiti dalle nostre aziende per i rincari dell’energia e delle materie prime (fino al 130-150%), è arrabbiata perché non riusciamo a soddisfare le loro richieste di acqua gassata”
Si tratta di una vera emergenza dell’anidride carbonica. Anche nel Regno Unito c’è una forte carenza di CO2 tanto che la Cf Industries, responsabile della produzione del 60% della CO2 sul mercato britannico, ha intenzione di interrompere la produzione per un sottoprodotto più economico. Questo provocherebbe gravi conseguenze sull’economia britannica dai birrifici alle aziende che producono bibite gassate.