Governo Pd-M5S, per il Ministero dell’Economia c’è anche Carlo Cottarelli, un tecnico gradito al Colle e all’Unione europea che potrebbe mettere d’accordo dem e pentastellati.
Nel lavoro di formazione del nuovo governo, Giuseppe Conte dovrà prestare particolare attenzione al Ministero dell’Economia. Gualtieri e Cottarelli sono i nomi caldi per un incarico particolarmente delicato e attenzionato anche dal Colle.
Sul Viminale e sul Mef decide Conte (con l’appoggio del Colle)
Il Presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte vuole muoversi in maniera autonoma per quanto riguarda il Viminale, il Mef e il ruolo di vicepremier. Gode del sostegno e della copertura del Colle, sa di poter convincere facilmente il Pd e di potersi giocare le sue carte con Luigi Di Maio, che lo ha voluto fermamente a Palazzo Chigi.
Gualtieri e Cottarelli in corsa per il Ministero dell’Economia
Il Ministero dell’Economia è un nodo difficile da sciogliere ma con poche implicazioni politiche. Il Movimento Cinque Stelle non avanza grandi pretese e il Pd vanta di un’ampia rosa di nomi graditi al premier incaricato, alla ricerca di un nome che possa piacere anche a Bruxelles. Nelle ultime ore le candidature in primo piano sono quelle di Roberto Gualtieri e Carlo Cottarelli.
Gualtieri, i pro e contro
Gualtieri svolge un ruolo di prim’ordine in Europa e a sua nomina al Mef sarebbe sicuramente gradita all’Ue. Il risvolto negativo è che l’Italia perderebbe un ruolo chiave e utile nei palazzi in cui si parla di soldi e sanzioni. Una rinuncia difficile da fare a cuor leggero.
Carlo Cottarelli al Ministero dell’Economia, un tecnico neutrale
Proprio per questo motivo Conte ha iniziato a vagliare le alternative possibili. Uno dei candidati della prima ora è Carlo Cottarelli, tornato in auge con il trascorrere delle ore. A differenza di Gualtieri, nome in quota Pd, Cottarelli è un tecnico senza bandiera che potrebbe rappresentare un buon compromesso tra le forze di maggioranza.