Carlo III e il Canada: un viaggio che segna una svolta politica per la monarchia
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Direttore: Alessandro Plateroti

Carlo III e il Canada: un viaggio che segna una svolta politica per la monarchia

Re Carlo III

La visita di re Carlo III in Canada apre un nuovo capitolo per la monarchia britannica, tra messaggi impliciti contro Trump.

Negli ultimi decenni, la monarchia britannica ha mantenuto una posizione di neutralità in politica internazionale, specialmente sotto il lungo regno di Elisabetta II. Tuttavia, con l’ascesa di Carlo III, qualcosa sembra cambiare. La recente visita del re in Canada ha sollevato interrogativi sulla natura del suo ruolo e sulle implicazioni politiche di questo viaggio.

Il Canada, ormai una “grande potenza globale” che “ha decisamente abbandonato i suoi vecchi legami coloniali”, si trova oggi in una posizione delicata, con il timore crescente che una nuova presidenza Trump possa minacciare la stabilità democratica della regione. È in questo contesto che il sovrano britannico si è recato a Ottawa per un evento dal valore storico: l’inaugurazione del nuovo parlamento canadese. Come scrive Martin Kettle sul Guardian, “nessun monarca in 50 anni aveva compiuto un viaggio di questo tipo in Canada”.

Kate Middleton e Re Carlo III
Kate Middleton e Re Carlo III

Le parole di Carlo e il messaggio a Trump

Durante il suo intervento, re Carlo ha parlato con toni decisi, toccando temi cari alla democrazia occidentale. “Democrazia, diritto, pluralismo e commercio globale erano in gioco”, ha affermato, sottolineando come il Canada rappresenti “un esempio per il mondo nella sua condotta e nei suoi valori, come forza del bene”. Le sue parole, pronunciate anche in francese, hanno evidenziato che il Paese “si trova ad affrontare sfide senza precedenti nel dopoguerra”.

Per l’editorialista Kettle, il discorso del sovrano ha rappresentato “un inequivocabile rimprovero alla maleducazione, all’aggressività e all’avidità di Trump”. Sebbene il re non abbia mai citato esplicitamente l’ex presidente statunitense, il riferimento era chiaro. “Le parole non sono neutrali, ma decise”, osserva Kettle, aggiungendo che “si è trattato di un atto volontario da parte del re”.

Una monarchia che cambia volto

Il punto più rilevante è che Carlo ha scelto di agire in modo diverso rispetto a sua madre. “La regina Elisabetta II fu molto elogiata per la sua costante neutralità”, ricorda l’editorialista, “inducendo alcuni commentatori a supporre che la neutralità fosse ormai una precondizione per la sopravvivenza della monarchia”. Ma questa visita ha dimostrato che la monarchia può ancora giocare un ruolo attivo, senza oltrepassare i limiti costituzionali. Come sottolinea Kettle, “ha fatto il suo dovere, ma non a modo di sua madre”. Il tutto come riportato da adnkronos.com

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ultimo aggiornamento: 29 Maggio 2025 12:49

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