Inflazione e caro bollette: gli esercizi commerciali stanno mettendo in atto dei piano con lo scopo di risparmiare energia.
Orari ridotti e luci spente prima. Sono queste le tattiche messe in atto dagli esercizi commerciali per far fronte al caro bollette a cui stiamo assistendo. Dopo la chiusura generale degli esercizi commerciali provocata dal Covid-19 e dalla pandemia, adesso i commercianti (e non solo) si ritrovano a dover far fronte ad una nuova situazione di emergenza.
Si tratta degli aumenti record in bolletta e dell’inflazione che non lascia tregua al portafoglio degli italiani. Aumentano i rincari ed anche i costi di gestione: per questo motivo molti esercizi pubblici si trovano in grave difficoltà e sono costretti ad attuare dei piani che consenta loro di risparmiare durante l’autunno e l’inverno.
Chiusura anticipata, la scelta migliore?
Chiusure anticipate e luci spente in anticipo. Dal canto suo, Gabriel Meghnagi, presidente della rete associativa vie Confcommercio Milano, ha dichiarato all’Agi di non voler prendere in considerazione la possibilità di chiudere prima l’esercizio commerciale.
“Escludo chiusure anticipate, sarebbe la morte annunciata delle attività. Per prima cosa si potrebbero sostituire le luci, installando led a basso consumo e mettere una barriera d’aria, la cosiddetta lama d’aria, all’ingresso”.
Secondo Meghnagi, “si possono non tenere accese le luci fino all’una di notte. Ma vetrine e insegne fino alle 23, soprattutto per garantire l‘illuminazione delle strade, e le altre luci spegnerle quando si chiude il negozio”.
I centri commerciali
Il risparmio più grande può essere attuabile dai centri commerciali. “Il risparmio enorme potrebbe arrivare dai negozi dei centri commerciali. Se chiudessero e spegnessero le luci alle 20, invece che alle 22, il risparmio sarebbe enorme. Ad esempio, per un esercizio di 100 metri quadri ci sarebbe un risparmio dagli 8ìotto ai diecimila euro all’anno. Cifra che equivale in media al 4% dei ricavi”.