L’aumento del prezzo del gas ha costretto alcuni cantieri a chiudere e fermare la produzione. I costi superano i ricavi per le cartiere, il gruppo Pro-Gest sospende tutto.
La guerra in Ucraina sta incidendo pesantemente sulle tasche degli italiani che dipendono fortemente dalla Russia per la fornitura di gas. Il caro bollette già arrivato nei mesi scorsi è aumentato con la crisi e la successiva guerra in Ucraina. I prezzi del carburante sono alle stelle e i prezzi del grano e di prima necessità stanno aumentando nei supermercati. L’aumento del prezzo del gas mette in ginocchio famiglie e aziende intere. Come nel caso del gruppo Pro-Gest che ha fermato tutte le cartiere italiane poiché i costi superano i ricavi. Se l’emergenza non rientrerà è costretta a chiedere la cassa integrazione per tutti i suoi 400 dipendenti sul territorio italiano. “Vendiamo la carta a 680 euro a tonnellata ma per produrla oggi occorrono 750 euro soltanto per il gas” ha chiarito il presidente del gruppo Bruno Zago.
Bollette in aumento: aziende costrette a chiudere
Si tratta di uno dei più importanti gruppi industriali italiani del Nordest che si è visto costretto a chiudere le sue cartiere. Questo potrebbe accadere ad altri gruppi industriali e soprattutto a industrie minori. La produzione di carta è temporaneamente sospesa, ma pare che il caro bollette non sia destinato a rientrare a breve. Anche Confcommercio ha chiesto di ridurre le accise su luce e gas, le bollette continuano ad aumentare e colpiscono fortemente le attività che ora si stavano riprendendo dal colpo del lockdown. Aumentano i pagamenti a rate per le bollette e il governo è pronto ad intervenire con nuove misure per dare un po’ di respiro a famiglie e imprese.
Secondo le previsioni, sarà ad aprile l’impennata dei prezzi delle bollette. Drammatica la situazione per le aziende che non possono fare a meno di una grande fornitura di gas come la Pro-Gest costretta a sospendere la produzione.