Sempre più numerosi i commercianti e le imprese in difficoltà. A pesare, il caro energia che manda in crisi ogni tipo di bilancio.
Le bollette risultano così decuplicate, prosciugando la liquidità e ponendo di fronte ad un interrogativo catartico: chiudere o trovare i soldi? Per chi sceglie la seconda opzione, si apre un altro problema: dove e come trovare i soldi? La strada principale è quella del finanziamento attraverso canali tradizionali, come le banche e gli altri intermediari finanziari. Ma c’è boccheggia, e i numeri dicono che l’accesso al credito si sta complicando per molti. Una seconda opzione? Pare sia quella di rivolgersi alla malavita organizzata. E’ così che rischia di dilagare l’usura.
La crisi delle aziende
Un imprenditore, che per chiare ragioni chiede di restare anonimo, confida all’Adnkronos la battaglia che sta vivendo. “Le abbiamo provate tutte, ci resta solo l’usura”, dice, elencando una serie di ‘no’ ricevuti da banche e finanziarie e spiegandone i meccanismi.
“Arrivano le bollette sempre più alte, mese dopo mese, e chi non ha margini per resistere inizia a indietreggiare. Prima si tagliano le spese non indispensabili, poi si riduce la produzione, poi si licenzia. Fino ad arrivare alla soglia che non ammette vie di mezzo: o si trova liquidità o si chiude.
E’ a questo punto che si fa il giro delle banche. Finisce presto, se non si hanno garanzie sufficienti. E allora si inizia con gli amici, e gli amici degli amici, quello che può aiutare a pagare un fornitore, quello che oggi chiude un occhio, quello che ti presenta la persona giusta per risolvere il tuo problema”. Si chiamano amici, o amici degli amici, ma sono membri di organizzazioni criminali dedite all’usura.