Ritrovato a Pompei un carro da parata. Franceschini: “Scoperta straordinaria”

Ritrovato a Pompei un carro da parata. Franceschini: “Scoperta straordinaria”

Un carro da parata è stato ritrovato a Pompei. Il ministro Francesco: “Una scoperta di grande valore scientifico”.

POMPEI (NAPOLI) – Un carro da parata è stato ritrovato a Pompei. L’ennesima straordinaria scoperta è avvenuta durante gli scagli di Civita Giuliana.

Gli archeologi sono riusciti a riportare alla luce un carro da parata, dipinto di rosso con decorazioni a tema erotico. Molto probabilmente era destinato al culto di Cerere o Venere o più probabilmente ad una cerimonia di nozze di una famiglia aristocratica.

Nonostante questi anni trascorsi lontani dalla luce, il pezzo pregiato ha conservato le tracce dei cuscini, delle funi e le impronte di due spighe di grano. Una scoperta molto importante per l’intera Italia e non solo per il Parco di Pompei.

Il ministro Franceschini: “Grande scoperta”

La scoperta è stata commentata anche dal ministro Franceschini: “Il carro ha un grande valore scientifico – ha sottolineato il titolare dei Beni Culturali, riportato da La RepubblicaPompei continua a stupire e sarà così ancora per molti anni con venti ettari da scavare“.

Il ministro, inoltre, si è proiettato sulla ripartenza di un settore messo in crisi dalla pandemia: “La scoperta dimostra che si può fare valorizzazione, si possono attrarre turisti da tutto il mondo e, contemporaneamente, si può fare ricerca, formazione e studi. Un direttore giovane come Zuchtriegel valorizzerà questo impegno […]“.

Dario Franceschini

Osanna: “Abbiamo anticipato per un soffio i tombaroli”

Gli scavi della Villa di Civita Giuliana, iniziati dopo l’apertura di un’indagine della Procura di Torre Annunziata, hanno portato alla luce anche diversi cunicoli scavati dai tombaroli campani.

Li abbiamo anticipati per un soffio – ha ammesso il direttore generale dei musei Massimo Osanna – gente abile che per poco non è arrivata alla scoperta di questo sontuoso carro. Uno dei cunicoli, infatti, sfiorava quasi il punto in cui abbiamo fatto oggi questa bellissima scoperta“.