Le dichiarazioni del fondatore del Movimento 5 Stelle e le prospettive di una sinistra in notevole difficoltà, parla Capezzone.
Daniele Capezzone, nel suo consueto appuntamento Occhio al caffè, ha tracciato un’analisi dei principali fatti del giorno, dedicando particolare attenzione al videomessaggio di Beppe Grillo, che, a bordo di un carro funebre, ha metaforicamente “seppellito” il Movimento 5 Stelle.
Il carro funebre di Grillo: Capezzone interviene sul funerale
Un’immagine tanto provocatoria quanto eloquente, che sembra segnare una svolta definitiva nella storia del movimento politico fondato da Grillo e Gianroberto Casaleggio.
Capezzone sottolinea come, simbolicamente, nel carro funebre di Grillo non ci sia solo la bara del Movimento, ormai irriconoscibile rispetto alle sue origini, ma anche quella di un’idea politica più ampia: il “campo largo”.
Questa visione, che aveva inizialmente unito diverse anime della sinistra con il Movimento, sembra aver perso ogni credibilità, lasciando spazio a un vuoto politico di difficile interpretazione.
Le tre crisi: politica, giustizia e diplomazia
Oltre al focus sul videomessaggio di Grillo, Capezzone evidenzia altre notizie rilevanti sui quotidiani nazionali:
- La crisi in Corea del Sud, con la proposta di legge marziale bocciata dal Parlamento, a seguito di tensioni crescenti nel Paese.
- La condanna di Filippo Turetta per l’omicidio di Giulia Cecchettin, un caso che ha scosso profondamente l’opinione pubblica.
- La sentenza della Cassazione sulla tragedia dell’hotel Rigopiano, che continua a sollevare domande sulla gestione delle emergenze e le responsabilità istituzionali.
Capezzone analizza il peso politico delle dichiarazioni di Grillo, che, con il suo stile dissacrante, non si limita a criticare il leader Giuseppe Conte, ma decreta la morte politica del Movimento e, con esso, del progetto di unità a sinistra.
Gli scenari aperti da questa frattura sono, secondo il direttore editoriale di Libero, imprevedibili, con il rischio di un’ulteriore frammentazione nel panorama politico italiano.
Questa uscita di Grillo, seppur teatrale, rilancia interrogativi sul futuro del Movimento 5 Stelle, che appare sempre più distante dall’utopia originaria di una “democrazia diretta” e da quella rivoluzione politica che aveva inizialmente promesso.