Carta del Docente 2025 per i precari: bonus 500 €, chi ne ha diritto e cosa cambia
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Carta del Docente 2025 per i precari: bonus 500 €, chi ne ha diritto e cosa cambia

Lezione in corso con studenti in aula

Il Decreto 127/2025 estende la Carta del Docente anche ai supplenti fino al 30 giugno. Chi può accedere al bonus da 500 euro.

La Carta del Docente cambia volto, e questa volta lo fa per davvero. Con il Decreto Legge 127/2025, approvato definitivamente alla Camera il 28 ottobre, arriva una svolta storica: il bonus da 500 euro destinato alla formazione degli insegnanti viene esteso anche ai docenti precari con contratto al 30 giugno. Una decisione attesa da anni, che pone fine a una profonda disuguaglianza all’interno della scuola italiana.

Fino al 2024, il bonus era riservato esclusivamente ai docenti di ruolo e ai supplenti annuali in servizio fino al 31 agosto. Questo escludeva una parte consistente del corpo insegnante, ovvero coloro che, pur lavorando per l’intero anno scolastico, venivano lasciati fuori per via della scadenza anticipata del contratto. Con la nuova norma, invece, anche chi ha un incarico “fino al termine delle attività didattiche” potrà richiedere la Carta del Docente, accedendo alla piattaforma online cartadeldocente.istruzione.it.

Professoressa
Professoressa

Finalmente anche i precari tra i destinatari del bonus

L’estensione ai docenti a tempo determinato fino al 30 giugno rappresenta un passo decisivo verso una maggiore equità nel sistema scolastico. Si tratta, infatti, di una platea stimata in oltre 60 mila insegnanti, che fino a oggi garantivano continuità didattica senza poter accedere agli stessi strumenti dei colleghi di ruolo.

Il bonus potrà essere utilizzato per libri, corsi di formazione, software, eventi culturali, ma anche – ed è questa una delle novità più importanti – per spese legate ai trasporti, come biglietti ferroviari o aerei per partecipare ad attività formative riconosciute.

Il decreto include anche il personale educativo, una categoria spesso trascurata, che ora potrà finalmente accedere al contributo. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito intende così rafforzare il principio di parità di trattamento, in linea con le direttive europee sui diritti dei lavoratori a termine.

Un riconoscimento concreto del valore dei docenti precari

Questa riforma segna un cambio di passo nel modo in cui la scuola italiana riconosce il lavoro di chi, pur non avendo un contratto a tempo indeterminato, contribuisce in modo essenziale al funzionamento del sistema scolastico.

La possibilità di accedere alla Carta del Docente per i supplenti al 30 giugno non è solo un gesto simbolico, ma un riconoscimento formale del loro ruolo professionale. In un contesto in cui la precarietà resta diffusa, offrire pari opportunità di aggiornamento rappresenta una scelta politica e culturale precisa.

Con questa apertura, il Governo punta a costruire un sistema più inclusivo e rispettoso della realtà delle scuole italiane, dove i docenti precari non sono più un’eccezione ma parte integrante della comunità educativa.

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ultimo aggiornamento: 13 Dicembre 2025 15:42

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