Dopo il caso dell’elemosiniere del Papa si riaccende il caso degli stabili occupati. Anche CasaPound avrebbe un debito di migliaia di euro per le bollette non pagate.
Dopo il caso dell’elemosiniere del Papa che ha riattaccato i contatori in uno stabile occupato dove vivono in condizioni di sussistenza centinaia di persone, torna a far discutere il caso degli sgomberi degli edifici in cui vivono irregolarmente stranieri e non. Salvini ha criticato la Chiesa invitandola a pagare i debiti e ad aiutare gli italiani in difficoltà.
Il contrasto tra il Vaticano e la Lega
Mentre il contrasto tra Chiesa e Lega proseguiva con la decisione di Papa Francesco di far sfilare sulla Papamobile otto bambini immigrati, l’opinione pubblica tornava a discutere degli edifici occupati. E la domanda rivolta a Salvini, ormai da diversi mesi a questa parte, riguarda sempre lo sgombero di CasaPound. Quando avverrà?
CasaPound, spunta un debito di 300.000 euro per le bollette non pagate
Il movimento di estrema destra, venuto alla ribalta per le manifestazioni di piazza contro l’assegnazione di alloggi a famiglie di nomadi, ha la sua sede centrale a Roma, nel cuore della Capitale, in uno stabile occupato in cui danno supporto e sostegno alle persone in difficoltà.
Stando a quanto riferito da TGCOM 24, anche lo stabile di CasaPound avrebbe pendenze con le utenze. Si parla di un debito di 300.000 euro circa, con la differenza che luce e gas sono regolarmente a disposizione delle persone che vivono all’interno. Il tutto nonostante un atto di pignoramento regolarmente controfirmato dal Tribunale civile.
La posizione di Matteo Salvini
Come ricordato da Matteo Salvini però, lo stabile occupato da CasaPound non rientra nella lista degli edifici da sgomberare con urgenza