Salta l’accordo sulla direttiva nell’ambito delle case green: il nuovo round di negoziati viene rimandato a dicembre.
La riunione del trilogo della scorsa notte non ha portato a nessun accordo sul testo nell’ambito delle case green. Lo ha comunicato alle 4.55 l’onorevole Isabella Tovaglieri, Europarlamentare in forza alla Lega, precisando che sono stati accantonati molti punti ideologici dell’iniziativa. E adesso? Se ne parla a dicembre.
Missione fallita: nessun accordo trovato
Dopo mesi di trattative sull’iniziativa delle case green, ieri è stato messo a punto un tavolo a Bruxelles con l’intento di dare una svolta definitiva alla situazione. Eppure, non è andato tutto esattamente come sperato.
Il Consiglio e il Parlamento europeo, con la mediazione della Commissione, miravano ad avvicinare le posizioni, da sempre così distanti. Ma nella notte tra il 12 e il 13 ottobre 2023, nessun accordo è stato trovato tra le parti. Per il prossimo confronto “se ne riparla, forse, a dicembre“, dichiara l’onorevole Isabella Tovaglieri.
Cosa prevede la direttiva sulle case green
La direttiva sulle case green prevede una serie di norme per aumentare l’efficienza energetica degli edifici, anche se per il Parlamento e il Consiglio europeo hanno una diversa visione delle tempistiche necessarie.
Per il Parlamento, gli edifici di nuova costruzione dovranno essere tutti a emissione zero entro il 2028, mentre per il Consiglio vorrebbe attendere fino al 2030. Per gli edifici già esistenti e occupati, invece, il Parlamento vorrebbe far partire l’obbligo dal 2026, il Consiglio dal 2028.
Il dibattito sulla classe energetica
Per quanto riguarda questi ultimi, inoltre, per il Parlamento Ue, gli edifici residenziali dovrebbero arrivare alla classe E entro il 2030 e alla classe D entro il 2033, mentre quelli non residenziali dovrebbero raggiungere la classe E entro il 2027 e la classe D entro il 2030.
Per il Consiglio Ue, d’altra parte, gli edifici residenziali dovrebbero arrivare alla classe D entro il 2033 e alle classi energetiche più elevate tra il 2040 e il 2050. Gli edifici non residenziali, infine, dovranno abbassare la propria soglia energetica del 15% entro il 2030 e del 25% entro il 2034.