Matteo Salvini esulta per la chiusura dell’Ex Canapificio di Caserta, gli attivisti del Centro Sociale lo querelano. Le sue parole sono diffamatorie.
Proseguono le polemiche in seguito alla chiusura del centro sociale Ex Canapificio di Caserta, l’ente gestore dello Sprar locale. Matteo Salvini ha accolto la notizia con grande soddisfazione e non ha rinunciato al suo famigerato motto La Pacchia è finita. La frase in questione non è piaciuta però agli attivisti che, stando a quanto riferito da il Mattino di Napoli, avrebbero di deciso di querelare il ministro degli Interni.
Attivisti del Centro Sociale di Caserta querelano Matteo Salvini
Stando a quanto appreso, gli attivisti del Centro Sociale presenteranno una querela nei confronti di Matteo Salvini per diffamazione in seguito alle parole del ministro sul sequestro dell’ex Canapificio per carenze strutturali.
Secondo i responsabili, la frase la pacchia è finita è una frase che rappresenta una diffamazione oltre che una chiara speculazione.
Gli attivisti dell’Ex Canapificio: I controlli hanno sempre constatato l’eccellenza della gestione
“I controlli svolti dal suo Ministero dal lontano 2007 hanno sempre constatato l’eccellenza della relativa gestione, e sa bene che quei fondi sono finalizzati all’assistenza dei titolari di protezione internazionale, per cui dovrebbe il signor ministro guardarsi bene dall’istigare alla commissione di un reato, quello di distrazione di fondi, che avremmo senza dubbio commesso seguendo il suo consiglio di utilizzarli impropriamente per la manutenzione, senza peraltro aver nessuno scudo immunitario come quello che evita a Salvini di andare a processo in quanto ministro e di restituire congruamente 49 milioni di euro di finanziamenti pubblici scomparsi nei conti della Lega, in quanto segretario di questo partito“, recita il messaggio degli attivisti che puntano il dito contro il leader del Carroccio.
Caserta, un presidio permanente in segno di protesta
Oltre alla querela, gli attivisti del Centro Sociale hanno fatto sapere che organizzeranno una serie di manifestazioni per protestare contro il ministro. Tra le iniziative anche un presidio permanente nella piazza della Prefettura di Caserta.