Covid-19, in calo i casi ma i decessi spaventano: gli ultimi dati

Covid-19, in calo i casi ma i decessi spaventano: gli ultimi dati

Covid-19 in Italia: casi in calo del 9%, ma aumentano i decessi. Prevale la variante Kp.3.1.1, mentre i ricoveri restano stabili.

Nell’ultima settimana di monitoraggio del Covid-19, che va dal 3 al 9 ottobre, i nuovi casi di contagio hanno registrato un lieve calo, con un -9% rispetto alla rilevazione precedente.

Tuttavia – parallelamente alla diminuzione dei contagi – i decessi sono aumentati, segnando un incremento preoccupante. Ecco i dati nel dettaglio.

Covid-19: i contagi in calo ma attenzione ai ricoveri

Secondo il bollettino congiunto dell’Iss e del Ministero della Salute, come riportato da Adnkronos.com, nel periodo considerato si sono registrati 11.887 nuovi contagi.

Nonostante la riduzione dei casi rispetto la scorsa settimana, il numero di decessi è salito a 100, rispetto agli 85 della settimana precedente.

L’indice di trasmissibilità (Rt) – uno degli indicatori chiave per comprendere l’andamento dell’epidemia – è sceso a 0,93 al primo ottobre, dopo essere stato rilevato a 1,20 il 24 settembre.

Questo dato suggerisce che, attualmente, il virus si sta diffondendo meno rispetto al mese scorso. Tuttavia, l’incidenza rimane piuttosto stabile a livello nazionale, con 20 casi ogni 100.000 abitanti.

Le regioni mostrano differenze significative: la Lombardia, ad esempio, registra il valore più alto con 38 casi ogni 100.000 abitanti, mentre in Sicilia l’incidenza è di appena 0,6 casi.

I ricoveri in ospedale rimangono stabili, con un tasso di occupazione dei posti letto in area medica del 3,5%, pari a 2.149 pazienti ricoverati.

Anche le terapie intensive non mostrano variazioni significative, con il tasso di occupazione fermo allo 0,8% (71 pazienti).

L’allerta per le nuove varianti

A destare preoccupazione è la circolazione delle nuove varianti del virus. Tra queste, la variante Kp.3.1.1 si sta affermando come predominante nel paese, secondo i dati preliminari raccolti nel mese di settembre.

Allo stesso tempo, la variante ricombinante Xec è in crescita e – secondo gli esperti – potrebbe diventare quella più diffusa durante l’inverno.