Antonio Di Pietro stronca Lo Voi per il caso Almasri-Meloni
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Direttore: Alessandro Plateroti

Caso Almasri-Meloni: la netta posizione di Antonio Di Pietro in tv

Antonio Di Pietro

Il caso legato al generale libico Almasri liberato dal Governo Meloni è stato argomento di discussione in tv: il pensiero di Antonio Di Pietro.

Non solo l’aspro commento di Romano Prodi sul caso Almasri e Giorgia Meloni, in diretta tv, in collegamento con ‘Quarta Repubblica’, è intervenuto pure Antonio Di Pietro che ha argomentato la questione legata alla liberazione del generale libico e alle indagini sulla Premier italiana e dei vari altri ministri coinvolti.

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni – www.newsmondo.it

Antonio Di Pietro, il commento sul caso Almasri-Meloni

Sulla vicenda legata ad Almasri e alle indagini sulla Meloni, Antonio Di Pietro aveva espresso già il suo parere alcuni giorni fa ad ‘Agorà Weekend’. “Sul piano formale non v’è dubbio, stiamo parlando di due atti diversi. Perché uno si chiama avviso di garanzia e uno si chiama comunicazione di reato”, erano state le sue parole.

“L’avviso di garanzia in cosa consiste? Significa dire al signor tizio ‘guarda, che io sto indagando su di te per fatti che ti riguardano. Ti do la possibilità di difenderti, così lo sai’. Con la comunicazione di reato invece io sto indagando su di te, se vuoi puoi presentare memoria e difenderti presso il Consiglio dei ministri”, aveva poi spiegato ancora Di Pietro.

La frecciata in tv

Adesso, sempre Di Pietro si è sbilanciato durante ‘Quarta Repubblica‘ sottolineando quello che sarebbe stato il ruolo della Procura di Roma e di Lo Voi: “Ho sentito Li Gotti, mi confronto con lui, gli rinnovo la mia stima e la mia solidarietà. Egli da cittadino ha fatto una sua valutazione. Ma non nascondiamoci dietro a un dito: è stato il Procuratore della Repubblica di Roma, che anche prima di Li Gotti leggendo i giornali sapeva di questo fatto, che ha ritenuto che in questo fatto potessero esserci gli estremi di reato che potevano essere di peculato e favoreggiamento”.

Da qui l’affondo: “Io personalmente ritengo che reati non ce ne siano e che tra le tante possibilità che aveva il Procuratore della Repubblica ha scelto quella più infelice. Perché tanto quel fascicolo non può che finire in archiviazione. Non giochiamo con le parole: è stato un atto prima voluto e poi dovuto“.

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ultimo aggiornamento: 12 Febbraio 2025 9:43

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