Caso Biot: "Non è un ergastolo e non finisce qui: violato il diritto alla difesa"
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Caso Biot: “Non è un ergastolo e non finisce qui: violato il diritto alla difesa”

Militare Russia

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Walter Biot ha fatto commercio di atti segreti ed è stato colto in flagranza”. Così la procura militare, guidata da Antonio Sabino, ha motivato la richiesta di ergastolo per il capitano di fregata, accusato di aver passato documenti segreti a un funzionario russo, in cambio di 5.000 euro.

Parole pesanti come macigni, alle quali però replica la difesa di Walter Biot, specificando che la condanna a 30 anni comminata al militare non equivale all’ergastolo e, soprattutto, è solo il primo grado di giudizio: “E’ la prima tappa di un lungo percorso che alla fine darà ragione al nostro assistito”.

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“Walter Biot è stato condannato senza poter conoscere le prove a suo carico”

Il team legale di Walter Biot, composto dagli avvocati Roberto De Vita e Antonio Laudisa, spiega a newsmondo.it le ragioni che intende far valere nei successivi gradi: “La sentenza è in aperta violazione del diritto di difesa e dei principi costituzionali di formazione della prova nel processo. Perfino durante il dibattimento l’imputato e la difesa non hanno potuto conoscere gli elementi a carico, relativi sia ai documenti segreti sia, soprattutto, ai dispositivi digitali (scheda di memoria contenente i documenti e smartphone) che sono stati utilizzati per la riferibilità a Biot dei fatti contestati”.

“In relazione a tutti questi elementi utilizzati per condannare l’imputato, la difesa non ha potuto esercitare il diritto alla prova. Tutte palesi violazioni del diritto di difesa e dell’art. 111 della Costituzione (sul giusto processo e l’equo contraddittorio tra le parti, ndr). Dopo due anni, Walter Biot è ancora costretto a confrontarsi con la forma dell’accusa senza poter conoscere la sostanza della prova”, proseguono i legali del militari.

“Continueremo la nostra battaglia di giustizia e di civiltà giuridica, affinché gli ineludibili principi della Costituzione vengano rispettati anche in una vicenda così complessa, in cui la straordinarietà del caso e del momento storico rendono ancor più difficile il bilanciamento tra Stato di diritto e ragion di Stato”.

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ultimo aggiornamento: 7 Settembre 2023 17:37

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