Le Iene contro Marco Travaglio: il caso Chico Forti scatena polemiche su diritti televisivi e verità giudiziarie.
Il recente dibattito tra il programma televisivo “Le Iene” e il giornalista Marco Travaglio ha acceso i riflettori su un intricata questione di diritti televisivi e interpretazioni divergenti sul caso Chico Forti.
Forti, un cittadino italiano condannato per omicidio negli Stati Uniti, è stato oggetto di una puntata di “Accordi e Disaccordi”, programma trasmesso sul canale Nove, che ha visto la partecipazione del giornalista.
L’attacco delle Iene
Loft Produzioni, la società dietro “Accordi e Disaccordi”, come riportato da Open ha accusato “Le Iene” di aver utilizzato senza permesso un estratto della trasmissione in cui Travaglio discuteva del caso Forti.
Da parte loro, “Le Iene” hanno contestato le affermazioni di Loft Produzioni, sostenendo di aver richiesto i diritti sia a Warner Bros. Discovery che a Loft Produzioni, ma di non aver ricevuto risposta in tempo utile.
“La risposta non arrivava, così abbiamo usato 25 secondi di quel documento per fare conoscere il pensiero di Marco Travaglio sul caso Chico Forti. Ieri mattina Loft Produzioni ha chiesto 2.000 euro (che ovviamente saranno pagati) per quell’utilizzo, e ci ha diffidato dal mantenere quel video all’interno del nostro servizio pubblicato sul web“, racconta il programma Mediaset.
“Le Iene” hanno anche criticato la conoscenza di Travaglio sul caso Forti: “Oggi Travaglio replica che quel contenuto era già disponibile sul web e che non intendeva occultare ciò che aveva dichiarato sul caso Forti. La verità è che in quel passaggio Travaglio si esprime dimostrando una conoscenza superficiale del caso“.
Dunque hanno offerto, in modo provocatorio, la testimonianza di Bradley Pike, fratello della vittima Dale Pike, per rispondere alle dichiarazioni di Travaglio.
Risponde Marco Travaglio
Marco Travaglio ha replicato con fermezza, evidenziando che la rimozione del video non fosse dovuta a sua volontà, ma a una questione di diritti televisivi chiaramente violati da “Le Iene”.
Il giornalista ha difeso la sua posizione, sostenendo che le sue dichiarazioni si basano su sentenze definitive della giustizia americana.
“So benissimo della tardiva e ininfluente dichiarazione del fratello di Dale Pike, che non rappresenta l’intera famiglia della povera vittima barbaramente assassinata da Chico Forti, come ha stabilito la sentenza definitiva della giustizia americana,” ha aggiunto.
Ha anche ribadito la sua convinzione sulla colpevolezza di Forti, come confermato dalla Corte d’Appello di Trento, e ha criticato “Le Iene” per la diffusione di quella che ha definito “farneticazioni e bufale di cui quel programma è ormai primatista mondiale“.