Caso Consip, Luca Lotti rinviato a giudizio per rivelazione del segreto d’ufficio.
ROMA – Caso Consip, Luca Lotti rinviato a giudizio per rivelazione del segreto d’ufficio. Il gup di Roma ha chiesto il rinvio giudizio per l’ex ministro e per Emanuele Saltalamacchia, generale dei carabinieri.
Luca Lotti rinviato a giudizio per rivelazione del segreto d’ufficio
Per Luca Lotti è stato disposto il rinvio a giudizio anche per rivelazione del segreto d’ufficio. L’indagine si inserisce in uno dei filoni del caso Consip. La data del processo è fissata per il prossimo 13 ottobre.
“E’ una decisione che sorprende, speriamo di avere maggiore fortuna davanti ai giudici della ottava collegiale”, ha dichiarato il legale di Luca Lotti come riferito dall’Ansa.
Caso Consip, Luca Lotti a processo per favoreggiamento
Era stata questa la decisione del Gup al termine di una lunga indagine. Sul banco degli imputati anche l’ex comandante dell’Arma dei carabinieri Tullio Del Sette e il generale Emanuele Saltalamacchia. Chiesta l’archiviazione, invece, per Tiziano Renzi.
L’ex ministro è accusato di favoreggiamento mentre l’ex comandante dei carabinieri di rivelazione del segreto d’ufficio. Sarebbe stato lui ad avvertire Luigi Marroni, in quel momento amministratore delegato della Consip, dell’indagine sui vertici della società.
A processo anche Filippo Vannoni e l’imprenditore Carlo Russo. Prosciolti l’ex vice comandande del Noe, Alessandro Sessa e l’ex capitano Gianpaolo Scafarto ma la Procura impugnerà questa decisione. Chiesta l’archiviazione per Tiziano Renzi. Il padre dell’ex premier era indagato per traffico di influenze con il giudice che deciderà sulla sua posizione il 14 ottobre. Per tutti gli altri il processo inizierà il 15 gennaio.
Caso Consip, Luca Lotti in una nota: “Affronterò tutto questo a testa alta”
La notizia del processo è stata commentata da Luca Lotti in una nota: “Sono venuto a conoscenza di questa indagine tramite un giornale. Non ho mai ricevuto avvisi di garanzia perché ho chiesto di essere ascoltato subito dagli inquirenti. Da parte mia, sia chiaro, non c’è rabbia o rancore per nessuno, neanche verso chi si è divertito a sbattere il mostro in prima pagina senza assumersi le responsabilità“.
L’ex ministro si dice pronto ad affrontare il processo: “Oggi il giudice per le udienze preliminari ha deciso che dovrà esserci un percorso giudiziario per accertare la verità dei fatti. Io devo rispondere al reato di favoreggiamento di un non indagato. Come ho sempre fatto affronterò questo a testa alta dimostrando la mia innocenza. I processi si fanno in tribunale e non sui giornali“.