Caso Corasaniti, la Procura apre un fascicolo d’inchiesta 

Caso Corasaniti, la Procura apre un fascicolo d’inchiesta 

L’ipotesi avanzata per la morte dei tre fratelli Corasaniti è quella di omicidio e disastro colposo: la Procura di Catanzaro indaga.

La Procura della Repubblica di Catanzaro ha aperto un fascicolo d’inchiesta sul caso dei tre giovani fratelli Corasaniti, deceduti durante un rogo scoppiato all’interno della propria abitazione. A guidare l’inchiesta Nicola Gratteri.

L’ipotesi avanzata è quella di omicidio e disastro colposo. Ancora non è chiara l’esatta dinamica degli eventi che ha condotto i tre alla morte. Nonostante ciò, in presenza di vittime, è necessario aprire l’inchiesta per disporre le autopsie e i vari accertamenti del caso.

Stando a quanto emerso fino ad ora, pare che nelle zone circostanti all’incendio, non ci siano elementi che facciano supporre un omicidio colposo. Le vittime sono Saverio Corasaniti, 22enne, Aldo di 16 anni e Mattia dell’età di 12.

La vicenda

Tutti e tre i fratelli sono morti durante l’incendio verificatosi all’interno della loro abitazione. Saverio, il più grande, era affetto da autismo. Un anno fa alcune associazioni avevano segnalato il caso d’autismo in una nota indirizzata al Comune ed alla Regione Calabria.

La famiglia Corasoniti è protagonista di numerose vicende tormentate. Minacce, furti, la casa occupata abusivamente dopo una giornata passata al mare. Durante la notte scorsa le fiamme hanno distrutto l’abitazione della famiglia, mentre al suo interno c’erano i tre giovani fratelli, tutti deceduti.

La famiglia viveva in una condizione di disagio, a causa delle difficoltà economiche e per la malattia del figlio più grande, Saverio. Anche papà Vitaliano e mamma Rita Mazzei sono rimasti coinvolti nell’incendio, riportando alcune ustioni. Nel 2016 la famiglia dovette abbandonare l’appartamento popolare in cui vivevano precedentemente, non molto distante da quello in cui vivevano attualmente, distrutto nell’incendio.

In seguito ad atti vandalici e minacce, i Corasoniti dovettero lasciare la loro casa quando delle persone, durante la loro assenza, si intrufolarono nell’appartamento per occuparlo. I nuovi inquilini abusivi non permisero nemmeno alla famiglia di recuperare il loro cagnolino. Successivamente recuperato grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco.

Uno degli operatori dei Vigili del fuoco ha spiegato: “All’interno dell’appartamento si è sviluppato un incendio generalizzato questo perché tutte le sostanze combustibili presenti all’interno hanno preso fuoco. Se fosse stato un incendio di propagazione saremmo riusciti a fare un’analisi più rapida ma essendo generalizzato necessita di ulteriori accertamenti che saranno svolti dal Nucleo investigativo antincendio (Nia). Essendo stato bruciato tutto nell’abitazione allo stato non si può capire l’origine del rogo”.

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